È confermato: ci sarà anche il premier Matteo Renzi domenica prossima, a Roma, presso la sala conferenze “Nazionale Spazio Eventi” (via Palermo) al convegno”La Scuola che cambia, cambia l`Italia”: l’iniziativa del dipartimento Scuola del Partito democratico, che cade nel giorno del primo anniversario della nascita del Governo, sarà così arricchita nella sua parte conclusiva dalla presenza del presidente del Consiglio.
L’evento, fanno sapere gli organizzatori, si aprirà alle ore 10, con un intervento del ministro dell’istruzione, Stefania Giannini, per concludersi alle 13,30. Parteciperanno, tra gli altri, il sottosegretario all`Istruzione Davide Faraone, la responsabile della Cabina regia sull`Edilizia scolastica presso la Presidenza del Consiglio Laura Galimberti, la responsabile scuola del Pd Francesca Puglisi, il Capogruppo Pd in Commissione Cultura Scienza Istruzione della Camera dei Deputati Maria Coscia. Sono previsti inoltre i contributi di operatori del mondo scolastico e di esponenti dello sport.
Cogliamo l’occasione per rendere partecipi i nostri lettori delle ultime indiscrezioni sul piano di riforma. Iniziamo subito con il dire che sugli scatti di anzianità non vi dovrebbe essere nulla di definito, nel senso che dopo aver archiviato il modello dell’accesso limitato al 66% di dipendenti (bocciato con la consultazione nazionale on line) il Governo non sembra aver ancora le idee chiarissime. Di questo argomento, sui cui i sindacati rivendicano il coinvolgimento perché tema specifico di contrattazione, se ne riparlerà nel secondo decreto, quello dai tempi più distesi.
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Capitolo assunzioni. L’iter che si sta delineando è il seguente: la gran parte delle assunzioni avverrà dalle GaE (che però non si svuoteranno), ma solo laddove vi sono posti liberi. Nel senso che nel caso di graduatorie, in determinate province, con docenti sovrannaumerari, il Miur non procederà all’assunzione. Invece, si andrà ad attingere dalle graduatorie d’Istituto laddove siano esaurite le disponibilità di candidati da GaE: una circostanza che varrà soprattutto per le materie scientifiche. L’amministrazione, tuttavia, dovrà fare in modo di verificare che gli abilitati di seconda fascia siano anche in possesso dei 36 mesi minimi di supplenze, anche non continuative, svolte su posti effettivamente vacanti.
Confermata l’assunzione, infine, degli aspiranti docenti reputati vincitori o idonei a seguito dell’ultimo “concorsone”: costoro, però, non dovrebbero essere che poche migliaia ed è probabile che la loro assunzione slitti al 2016. Considerando questo “particolare” e l’esclusione dei precari collocati su graduatorie già abbondantemente coperte da personale di ruolo, comincia a vacillare anche un altro totem della riforma: l’organico funzionale. Sembrerebbe, infatti, che a settembre non sarà possibile attuarlo. Solo voci?
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