Sempre più spesso ci sono dei casi di docenti convocati in ufficio di presidenza dal Dirigente scolastico per incontri con le famiglie che contestano le valutazioni. A volte queste convocazioni non rispettano la normativa vigente e hanno lo scopo di condizionare psicologicamente il docente convocato.
Bisogna sapere che una convocazione di un docente in ufficio di Presidenza, fatta da parte del Dirigente scolastico, dovrebbe essere formalizzata con nota scritta, riservata e contenete la motivazione della convocazione.
Se tale convocazione dovesse essere fatta per le vie brevi, attraverso una telefonata o con richiesta verbale fatta dallo stesso Ds o da un suo collaboratore, dovrebbe sempre essere formulata con la motivazione dell’urgenza.
Fuori dalle norme e dall’etica professionale è fare una convocazione per le vie brevi, non formalizzata, per attirare un docente in Presidenza e obbligarlo ad un confronto, non annunciato e non concordato, con la famiglia di uno studente. Se poi tale incontro ha lo scopo di contestare la valutazione di una verifica scritta o orale del docente nei confronti dello studente, tale modalità di convocazione oltre ad essere illegittima, potrebbe prendere i contorni dell’ipotesi di condizionamento psicologico del docente che si troverebbe, inconsapevolmente e inaspettatamente, nelle condizioni di dovere spiegare e giustificare, davanti al Dirigente scolastico, la sua valutazione e gli errori rilevati nella prova di verifica.
È utile ricordare che l’art.29 del CCNL scuola 2006/2009, la cui validità continua ai sensi del comma 10, art.1 del CCNL scuola 2016-2018, norma le attività “funzionali all’insegnamento” e inserisce tra queste i rapporti individuali dei docenti con le famiglie.
Il comma 4 dell’art.29 del CCNL scuola, che si riferisce esclusivamente ai doveri dei docenti, dispone la norma volta ad assicurare un rapporto efficace tra i docenti, famiglie e studenti. In tale norma è scritto che per assicurare un rapporto efficace con le famiglie e gli studenti, in relazione alle diverse modalità organizzative del servizio, il consiglio d’ istituto sulla base delle proposte del collegio dei docenti definisce le modalità e i criteri per lo svolgimento dei rapporti con le famiglie e gli studenti, assicurando la concreta accessibilità al servizio, pur compatibilmente con le esigenze di funzionamento dell’istituto e prevedendo idonei strumenti di comunicazione tra istituto e famiglie.
In tali regolamenti non è prevista, per il colloquio scuola-famiglia, la convocazione nell’ufficio di Presidenza per discutere, davanti al Dirigente scolastico e ai genitori degli studenti, la valutazione delle verifiche. La presenza del Ds ai colloqui equivale di fatto alla presenza del Ds durante lo svolgimento di una lezione o di una verifica. Si tratta di una vera e propria visita di controllo per mettere, illegittimamente e maldestramente, in imbarazzo il docente, inibendolo nella sua libertà di azione. È bene specificare che le visite di controllo di questo tipo sono vietate dalla legge 300/70. A tal proposito l’art.6 della legge 300/70 prevede che le visite personali di controllo sul lavoratore sono vietate fuorché in casi eccezionali in cui siano indispensabili ai fini della tutela del patrimonio aziendale, in relazione alla qualità degli strumenti di lavoro o delle materie prime o dei prodotti.
Il Dirigente scolastico in una situazione del genere, per favorire il normale confronto tra genitori e docente, dovrebbe incontrare prima il docente da solo per concordare un appuntamento da fissare con i genitori dello studente. In tale incontro preventivo con il docente, il Dirigente scolastico dovrebbe spiegare bene i motivi dell’incontro e consigliare, in termini di normativa scolastica, quali sono i doveri del docente in certe situazioni. Al momento dell’incontro tra genitori e docente, il Dirigente scolastico avrebbe dovuto lasciare soli le parti, per consentire un incontro sereno ed efficace. La presenza del Dirigente scolastico ad un incontro di questo tipo non è mai consigliabile, almeno che non siano entrambe le parti a volere la sua presenza.
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