Alla conferenza tecnica "Catania 2. Spazio euro-mediterraneo di alta formazione e ricerca" hanno partecipato in rappresentanza di 20 Paesi, 140 tra rettori, responsabili delle politiche universitarie ed esperti. Il ministro Letizia Moratti ha tracciato un primo bilancio a un anno di distanza dalla conferenza interministeriale (tenutasi nel capoluogo etneo) conclusiva del semestre italiano di presidenza dell’Unione Europea.
Facendo riferimento ai progetti che saranno immediatamente avviati, il Ministro ha affermato: "oltre 50 università dell’area mediterranea, 32 italiane e 26 straniere, sono collegate in un nuovo grande partenariato che metterà in rete pratiche didattiche ed esperienze di ricerca".
Le intese formalmente raggiunte e quelle avviate a Catania tra le Università italiane di Lecce, Milano, Pavia, Roma, Siena e quelle di Casablanca, Creta, Cairo, Ankara, Damasco, Tunisi, dei Territori Palestinesi, nei settori delle nanotecnologie, dell’e-business management, dell’agroalimentare, dello studio dei rischi sismici, dell’archeologia e dei beni culturali, della cooperazione allo sviluppo, testimoniano il fondamentale ruolo di cerniera che gli Atenei svolgono con il mondo della ricerca.
Un altro grande progetto che ha preso forma a Catania è quello di lanciare un sistema di Università euro-mediterranea a distanza per capitalizzare ed estendere i risultati già ottenuti ed il consenso politico-istituzionale generato dal Progetto "Med Net’U".
L’Università euro-mediterranea a distanza è costituita da una "piattaforma di rete" basata anche sulle tecnologie satellitari bidirezionali che permetteranno la diffusione di contenuti sia per televisione che attraverso internet, una "piattaforma didattica multilingue" e un canale televisivo satellitare dedicato interamente a lezioni accademiche (arabo, francese, inglese, italiano e spagnolo). Si tratta del primo canale satellitare per la formazione in lingua araba.
Saranno attivati corsi a distanza in economia del turismo, management, diritto comparato internazionale, archeologia, lingua e cultura araba ed italiana, management dei servizi sanitari, gestione del territorio e un master in innovazione tecnologica.
Nell’ambito della conferenza Catania 2 è stato anche presentato il progetto per un’Accademia virtuale mediterranea delle Civiltà – e quindi di un PhD di Dialogo Interculturale – che si propone di costituire, in partenariato, una "rete mediterranea del sapere" mediante una struttura integrata di didattica e ricerca a livello avanzato.
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