La scuola si mobilita e rivendica il proprio futuro. Lo rivela un sondaggio del portale Skuola.net che, in concomitanza dell’evento denominato Cop26, la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, ha interrogato i ragazzi circa l’atteggiamento e l’attaccamento nei confronti della causa ambientalista.
Quasi 1 studente su 2 almeno una volta è sceso in piazza per il clima. Scuola decisiva nell’educazione ambientale. Questo il principale dato estrapolato dal sondaggio.
Pare infatti, da quanto si legge nel comunicato di Skuola.net, che tra i protagonisti della Conferenza di Glasgow (che anche in Italia animano i Fridays For Future) in molti abbiano formato le proprie convinzioni in classe: 7 su 10 hanno parlato di ambiente a scuola e quasi la metà ha cambiato modo di vedere (e agire) proprio grazie a queste “lezioni”.
Una tendenza, quella delle conversazioni sul clima, sull’ambiente, sulla sostenibilità, che rafforza l’idea del Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi di fare dell’Ambiente un tema strutturale della scuola, una cultura diffusa in grado di attraversare le discipline stesse.
L’attivismo di Greta Thunberg è contagioso, insomma, e i ragazzi si lasciano trasportare dalla forza di un pensiero dirompente che vuole farsi azione, entrando in polemica con gli scarsi risultati del falso decisionismo politico.
“Non possiamo risolvere una crisi con gli stessi metodi che l’hanno provocata”, ha detto Greta, dicendosi stanca del “bla bla dei leader”, delle loro “promesse vuote”. Non vogliamo “impegni pieni di scappatoie”, ha aggiunto.
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