
È lutto nazionale a Seoul e nelle principali metropoli sudcoreane. I recenti avvenimenti e l’omicidio avvenuto all’interno di una scuola primaria della regione hanno alzato i livelli di allerta nell’area e presso gli edifici pubblici. L’opinione pubblica resta ancora incredula, incapace di metabolizzare un caso di cronaca così grave.
Presso una scuola elementare dell’area una docente avrebbe percosso a morte ed ucciso una giovanissima studentessa. Il corpicino è stato rinvenuto all’interno dell’istituti e gli inquirenti stanno da giorni interrogando tutto il personale scolastico e i compagni di classe più stretti; la pista più probabile conduce ad un’insegnante, già tratta in arresto ed interrogata.
Un normale doposcuola
Martedì scorso gli inquirenti hanno tratto in arresto una docente del doposcuola della regione di Daejeon, accusata di aver assassinato una studentessa di prima elementare utilizzando un’arma bianca. L’omocidio sarebbe avvenuto lunedì pomeriggio durante lo svolgimento di attività post-scolastiche dove la docente serviva in qualità di tutor.
L’impatto mediatico è tuttora devastante: il Presidente coreano ha dichiarato che le misure per la difesa delle scuole, che includono videosorveglianza ed interventi immediati, devono essere intensificate. L’assassina ha di seguito ricevuto cure mediche al piano superiore per ferite autoinflitte presso un’aula dedicata alla riproduzione degli audiovisivi al secondo piano successivamente alla scoperta dei fatti da parte della nonna della studentessa. Riabilitata da poco e sotto cura per depressione, la docente ha 40 anni e dal 2018 assumeva regolarmente farmaci per il controllo emotivo degli sbalzi d’umore e depressione. Il periodo di congedo, ha dichiarato ai microfoni di AP il Capo della Polizia Yuk, è perdurato per oltre 7 anni.
La dinamica degli eventi
L’episodio è avvenuto in una scuola elementare di Daejeon, città situata a 160 chilometri a sud di Seul, in Corea del Sud. Secondo le ricostruzioni, intorno alle 18:00 ora locale, la polizia ha trovato l’insegnante quarantenne e la bambina con ferite da taglio al secondo piano dell’istituto, dopo che i genitori della piccola ne avevano denunciato la scomparsa al termine del doposcuola. La bambina, priva di coscienza, è stata trasportata d’urgenza in ospedale, ma è deceduta poco dopo. L’insegnante è stata trovata con ferite al collo e a un braccio, presumibilmente autoinflitte, ed è attualmente ricoverata in ospedale. Le autorità stanno indagando per determinare il movente dell’aggressione.
Secondo alcune fonti, l’insegnante era rientrata in servizio dopo un periodo di congedo per depressione. Questo tragico evento ha scosso profondamente la comunità locale e l’intero Paese, sollevando interrogativi sulle condizioni di salute mentale e sul supporto psicologico per gli insegnanti.