Whatsapp: ormai tutti lo usano
La notizia sta facendo il giro del web: una docente ha ripreso con il proprio smartphone gli alunni della sua classe, di un scuola elementare, mentre intonano il coro “chi non salta juventino è” e ha postato il video nella chat WhatsApp condivisa con i genitori, alcuni dei quali non hanno apprezzato. Lo riporta Ansa.
La vicenda ha avuto luogo a Castelfranco Emilia. Le immagini risalgono ai giorni della vittoria dello scudetto da parte del Napoli, all’incirca un mese fa. Il caso è arrivato anche sulla scrivania della dirigente della scuola in questione: “Tutto è nato da un gioco fatto in classe. Da parte dell’insegnante non c’è stata alcuna imposizione. L’insegnante ha assecondato la richiesta di alcuni alunni e ha girato il video che nelle sue intenzioni non sarebbe dovuto uscire dalla chat di classe”, ha esordito.
“La inviterò a riflettere su un uso più oculato dei telefonini e dei mezzi informatici ma la mia stima nei suoi confronti rimane immutata, so che è preoccupata e mortificata per il fatto che la notizia di questo video sia diventata di pubblico dominio”, ha concluso, annunciando di aver intenzione di discutere con la docente, che ha comunque difeso.
Purtroppo i rischi connessi alla privacy a scuola sono molteplici: non c’è al momento divieto nel riprendere gli studenti in classe, come ha spiegato più volte il Garante della Privacy, sempre che vi siano le autorizzazioni delle famiglie, ma bisogna fare attenzione ad una eventuale condivisione sui social.
Ecco cosa c’è scritto nelle Faq del Garante della Privacy: “In caso di diffusione di immagini dei minori è indispensabile ottenere il consenso da parte degli esercenti la responsabilità genitoriale”.
“Gli studenti e gli altri membri della comunità scolastica non possono diffondere audio, foto, video (ad es. pubblicandoli su Internet) senza avere prima informato adeguatamente e aver ottenuto l’esplicito consenso delle persone coinvolte. Si deve quindi prestare particolare attenzione prima di caricare immagini e video su blog o social network, o di diffonderle attraverso mms o sistemi di messaggistica istantanea”, questo si legge in un vademecum del Garante.
Su questi argomenti il corso Privacy e trasparenza in ambito scolastico, in programma dal 6 giugno, a cura di Gabriella Chisari.
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