“Servirebbe una task force che coordini le task force”. Questa battuta circola sui social, ma anche nei salotti della burocrazia romana.
Sì, perché per gestire l’emergenza coronavirus non basta il governo, la Protezione Civile o al massimo il Comitato tecnico scientifico. Dal 31 gennaio ad oggi si sono create ben 15 task force con oltre 450 esperti. Così come segnala il Sole 24 Ore la babele di commissione dovrebbe garantire una migliore gestione dello stato di crisi. E invece la pletora di comitati e commissioni, senza un ordine o una gerarchia, si affastellano senza al momento grandi risultati.
Il Ministero dell’Istruzione, con Lucia Azzolina ministra, ha un primato: due comitati per un totale di 100 esperti. C’è una task force per affrontare il presente, attiva dal 24 febbraio con dirigenti, pediatri e rappresentanti di docenti e studenti e quella per il futuro appena annunciato con a capo l’ex assessore all’Istruzione della Regione Emilia Romagna, Patrizio Bianchi.
Un record in questa fase dell’emergenza. Ignoti, al momento, i benefici.
FONTE Il Sole 24 Ore
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