La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, a margine di un incontro a Torino, ha parlato dell’emergenza coronavirus: “A scuola si va. C’è una circolare del ministero della Salute che spiega tutti i casi punto per punto. Io mi sento di tranquillizzare gli studenti e le famiglie: la scuola resta un luogo di inclusione per cui se non ci sono situazioni come quelle che qualcuno ha descritto a scuola si va”.
Azzolina ci tiene inoltre a specificare che “non c’è emergenza per le scuole”.
All’interno della Circolare Miur a cui fa riferimento la ministra, inviata sabato scorso agli Usr e alle oltre 8 mila scuole italiane, il dicastero dell’Istruzione ha scritto che gli studenti ai quali è stato comunicato dall’autorità sanitaria, o che sono venuti in altro modo a conoscenza, di aver effettuato un viaggio insieme ad un paziente nCoV – con qualsiasi tipo di trasporto – e/o di aver coabitato con un paziente nCoV, entro un periodo di 14 giorni, devono “telefonare tempestivamente al 1500 o ai centri di riferimento delle regioni, per le misure di sorveglianza, ove non siano state già adottate dall’autorità sanitaria”.
Al momento, in base a tali indicazioni ufficiali, sarà quindi l’autorità sanitaria a valutare, caso per caso, se procedere all’isolamento dell’allievo di ritorno dalla Cina.
Proprio ieri i governatori leghisti di Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia hanno scritto una lettera al ministero della Salute per chiedere che l’isolamento previsto per chi rientra dalla Cina venga applicato anche ai bambini delle scuole.
“Vogliamo solo dare una risposta all’ansia dei tanti genitori — dice il presidente veneto Luca Zaia —, visto che la circolare non prevede misure in tal senso”.