La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, in un momento così delicato e confuso nello stesso tempo, per via di tanti provvedimenti presi in maniera autonoma o sotto la spinta del panico “coronavirus”, è intervistata dal Messaggero nel tentativo di fare chiarezza, evitando così bufale e scelte sproporzionate.
“Abbiamo lavorato per uniformare le azioni di contrasto alla diffusione del coronavirus nei territori non direttamente interessati dai focolai. Il coordinamento, in questo momento, è invece essenziale. O è il caos”.
Importante ciò che la ministra ha detto sulla validità dell’anno, se salta l’obbligo dei 200 giorni di lezione: “La validità dell’anno sarà salvaguardata. Voglio tranquillizzare tutti. Personale, studenti, genitori”.
“Questi sono i giorni in cui deve prevalere la massima collaborazione. Sono certa che ci sarà. Occorre responsabilità. Non serve allungare l’anno, serve garantire il servizio. Con la task force del ministero lavoreremo per supportare le scuole per la didattica a distanza. Alcune sono già partite”.
E se molte scuole non dispongono dei dispositivi necessari, la ministra assicura che “interverremo noi, come ministero. Siamo al lavoro da giorni. Avremo partner pubblici e privati, come la Rai, che ci daranno una mano”.
In ogni caso, aggiunge Azzolina, «abbiamo preso le misure più opportune. E sempre ascoltando le massime autorità sanitarie. Ce lo sta riconoscendo anche l’Oms», mentre “invitiamo tutti a non inseguire notizie che non hanno fonte o non sono validate. Si leggano solo le fonti ufficiali”.
Relativamente ai viaggi di istruzione, Azzolina precisa: “Il blocco è scattato. Sarà temporaneo. Fino al 15 marzo. Forniremo tutte le indicazioni. Per le scuole è possibile esercitare il diritto di recesso, secondo il codice del turismo. Tuteleremo tutti gli interessi in campo. Ma prima di tutto pensiamo a tutelare la salute”.
E quindi, se uno studente o un docente è raffreddato, se deve restare a casa “non lo dice il ministro dell’Istruzione, lo dice un medico”, mentre per quanto riguarda la trattenuta economica sulle buste paga degli insegnanti per le assenze per malattia, la ministra chiarisce che oggi incontrerà “i sindacati sul coronavirus con riferimento a tutto il personale della scuola. In questi giorni l’urgenza massima, però, lo ripeto, è la tutela della salute”.
Azzolina ribadisce pure l’obbligo l’obbligo di certificato medico per essere riammessi in classe dopo 5 giorni di malattia: “È una misura improntata alla massima precauzione, valutata con le autorità sanitarie. Anche questa sarà in vigore fino al 15 marzo”.
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