La circolare del 29 settembre 2020 del Ministero della Salute apre ai test antigenici per la scuola, i cosiddetti test rapidi che, come abbiamo detto più volte, consentirebbero di accelerare la diagnosi di casi sospetti di COVID-19 tra i banchi di scuola, distinguendoli dalla normale sindrome influenzale, a dispetto dei punti di debolezza relativamente ai risultati falso-positivi (per questo i risultati positivi al test antigenico vengono confermati con il test molecolare) e falso-negativi (la sensibilità del test non è pari al 100%).
In questa fase storica del virus, la velocità di diagnosi conta più dell’efficacia.
Con la progressione esponenziale dei contagi di questi ultimi giorni, infatti, (è di ieri il picco dei 4558 positivi), non resta che affidarsi ai test rapidi per impedire alle strutture sanitarie di intasarsi, con gli effetti disastrosi che abbiamo conosciuto l’inverno scorso. Nonché, vantaggio non indifferente dal punto di vista delle scuole, riguarderà la maggiore facilità nella decisione di applicare o meno misure quarantenarie in tempi brevi, risparmiando gli istituti della gravosa assenza di docenti in attesa dell’esito del tampone.
Da qui, la richiesta urgente dal parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri di 5 milioni di test rapidi per la rilevazione qualitativa di antigeni specifici da SASR-CoV-2, presenti su tampone nasofaringeo o campione salivare.
Il bando, nella forma della Richiesta pubblica di Offerta effettuata dal Commissario straordinario per l’emergenza COVID, si è chiuso ieri, 8 ottobre 2020 alle 18:30.
Riguardo al costo unitario del prodotto, il documento specifica: il prezzo riferito alla singola unità offerta dovrà includere il prezzo del trasporto della fornitura in tutto il territorio italiano, che dovrà essere effettuato con veicoli idonei al trasporto di tale materiale nei luoghi indicati; il prezzo altresì comprende un sufficiente numero di macchinari, se necessari, da fornire in comodato d’uso gratuito presso i siti di distribuzione indicati dall’Ente aggiudicatore.
Interessante il piano delle consegne indicato nel bando: Il fornitore dovrà allegare un piano delle consegne che preveda, a pena di esclusione, oltre alla fornitura minima di 50.000 test al mese, la effettiva disponibilità dei prodotti a partire dal settimo giorno successivo all’accettazione dell’offerta.
Quanto alla ripetibilità della prestazione, si legge: Nel caso che, nel corso dell’emergenza epidemiologica in atto, si verifichi l’urgente necessità di
somministrare ulteriori test rapidi (eccedenti 5.000.000 di unità), agli aggiudicatari della presente procedura potranno essere richieste ulteriori forniture, con un preavviso massimo di 15 (quindici) giorni, salvo il sopraggiungere di cause di risoluzione del contratto.
Attnediamo di conoscere l’esito della gara d’appalto.
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