Home I lettori ci scrivono Coronavirus, decalogo per chi sta a casa

Coronavirus, decalogo per chi sta a casa

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1. Il bambino (o la bambina) a casa da scuola in questi giorni riceve dalla scuola i compiti, per via telematica. Il genitore può seguire con attenzione, senza intervenire, tranne che nei primi collegamenti. Successivamente manterrà per sè un controllo finale, più che altro chiedendo al figlio – con calma – il senso di quello che ha fatto. Naturalmente si affronteranno assieme i problemi di tipo tecnico, legati alla connessione e all’uso del computer, ma anche  su questo si andrà verso una maggiore autonomia del piccolo informatico (o della piccola informatica).

2. Il tempo rimanente serve a lasciare il bambino il più possibile libero di gestire le proprie attività, coinvolgendolo in giusta misura nelle piccole attività domestiche. Ma la giornata è lunga …
3. Giochi: con l’adulto, e progressivamente anche senza:
– i solitari delle carte da gioco; i giochi di carte semplici, come la scopa; progressivamente briscola, scala quaranta, con le loro varianti
– i giochi da tavolo, come la dama e i memory, i puzzle, (dai 5 o 6 anni), gli scacchi, Scarabeo, Monopoli;
4. I libri: dai cartonati semplici dei 3, 4 o 5 anni, fatti soltanto di illustrazioni, ed iniziando dai tre anni i libri letti dall’adulto, poi dalle età della scuola primaria le letture autonome, prima le più semplici e poi via via verso una maggiore complessità; i fumetti, Topolino con le storie brevi dai 6 anni e quelle più complicate verso gli otto (in modo particolare i paperi, con le parodie dei grandi romanzi, l’epopea di Paperone in cerca dell’oro nel Klondike, le vicende della Banda Bassotti). Si invita  il piccolo lettore a condividere la storia  leggendola assieme o riassumendola all’adulto. Si fanno eventualmente delle domande, dimostrando un atteggiamento curioso e nel caso cercando assieme il punto in cui la storia risponde alla domanda (questa modalità vale anche per i libri diversi dai fumetti,  per i film e i documentari), il tutto senza esagerazione.
5. I racconti lunghi prima ed i romanzi poi segnano un passaggio successivo, che richiede una certa maturità, magari iniziando con “Leggiamo un po’ io e un po’ tu”. E’ facile trovare testi per ogni età, due fonti sicure dai 7 anni con l’aiuto dell’adulto, e dagli 8 in autonomia, sono i titoli del “Battello a vapore” (per le bambine, ma non solo, è ben scritta e avvincente la saga di Valentina, di Angelo Petrosino) e la collana di racconti di animali “Natura Junior” di Mondadori. Poi, via via, maggiore complessità: “Il fantasma del villino” di Beatrice Solinas Donghi; “Piccoli vagabondi” di Gianni Rodari; tutti i romanzi per ragazzi “storici” da Cuore a Gian Burrasca; i libri di e su Anna Frank.
6. Film, documentari (non perdersi le cose splendide di Piero e Alberto Angela su Venezia e sulle città d’arte in generale, e nemmeno i bellissimi reportage di National Geographic e – vecchiotti – di Walt Disney), serie tv. Basta – ma è necessaria- la presenza vigile dell’adulto, che assicura l’opportuno controllo.
7. La musica da ascoltare assieme, senza distinzione di generi. L’arte, moderna e antica, su tutti i supporti possibili,  con lo stesso criterio.
8. La valutazione dell’adulto garantisce sui contenuti, quindi deve essere una presenza attenta e capace di interloquire con il bambino.
9. Discorso analogo per il computer e i social: valgono le regole più volte esposte dalla Polizia Postale negli incontri nelle scuole. Niente foto di persone, niente insulti e prese in giro, niente informazioni personali. Valuta l’adulto cosa postare e se ne assume la responsabilità. Ciò non toglie che è bene tenersi in contatto – magari per telefono – con i compagni.
10. Passerà questa emergenza e ci avrà insegnato un miglior rapporto con gli altri.
Lorenzo Picunio