Buone notizie per gli alunni disabili nei giorni di sospensione delle attività didattiche dovute ridurre i rischi del contagio da Coronavirus. Gli assistenti all’autonomia e alla comunicazione, i cosiddetti ‘Aec’, “potranno essere chiamati per assistere a domicilio le famiglie che hanno figli con disabilità”. Lo ha annunciato la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, a ridosso della pubblicazione del Dpcm del 4 marzo scorso e delle richieste, anche da parte delle associazioni di categoria, per un’assistenza proficua agli alunni con disabilità certificata.
“Siamo al lavoro per fronteggiare tutte le difficoltà di questa fase – ha detto Azzolina -: la sospensione dell’attività didattica ha sollevato un tema molto delicato, che abbiamo cercato di risolvere in collaborazione con l’Anci, l’Associazione dei Comuni, che ringrazio, e che abbiamo sottoposto e fatto approvare ieri sera in sede di Consiglio dei Ministri. Parlo degli assistenti per l’autonomia e la comunicazione. Figure chiave per la scuola, veri e propri ‘educatori’ che danno supporto nell’attività di sostegno”.
“Grazie alla norma che abbiamo predisposto – ha aggiunto la ministra, riferendosi agli ‘Aec’ – potranno essere chiamati per assistere a domicilio le famiglie che hanno figli con disabilità, per la fruizione delle attività didattiche a distanza. Oltre al supporto che in questo modo viene garantito a famiglie e studenti, si pone rimedio anche ad un problema di ordine economico che avrebbe riguardato questi lavoratori. Questo personale, infatti, avrebbe rischiato di rimanere a casa senza lavoro e senza stipendio”, ha concluso Azzolina.
Ricordiamo che il ruolo dell’assistente per l’autonomia e la comunicazione degli alunni con disabilità, non riguarda prettamente la formazione: il ruolo dell’Aic è infatti maggiormente incentrato sulla necessità di favorire la comunicazione, l’apprendimento, l’integrazione e la relazione dell’alunno, mediando anche il suo rapporto con la famiglia, la scuola, i compagni ed i servizi territoriali specialistici.
L’obiettivo primo dell’Aic, considerato un operatore socio-educativo, è quello agire per l’integrazione e la partecipazione alle attività scolastiche ed in generale di tipo sociale.
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