Penso ai benzinai.
Ma c’è un piccolo, sindacato della scuola, USB, cioè un sindacato di base, così si autodefinisce, che pare irriducibile.
Sarebbe una bella cosa se, invece, rinunciasse a questa azione di protesta.
I sindacati, benintesi, sono fondamentali in democrazia.
Ma c’è tempo e c’è tempo.
Credo che un sindacato che parli di sciopero in questi momenti è come se dicesse che ha perso ogni contatto con la realtà.
Ovvio, tutti facciamo, quelli che sono ancora al lavoro, oltre e altro rispetto ai contratti nazionali.
Ma, lo ripeto, c’è tempo e c’è tempo.
Pensando ai nostri medici e a tutti i sanitari, ognuno è chiamato a dare il massimo, a fare la propria parte.
Dedizione, senso civico e coesione sociale.
Il bisogno di salute, bisogno primario, rende incomprensibile ogni altra considerazione.
Nel mondo della scuola, è sempre bene ripetere una sana riconoscenza, per tutti i docenti, presidi, personale che stanno garantendo, con le difficoltà che conosciamo, il massimo di formazione possibile in questo momento.
Ed i ragazzi, con i loro genitori, l’hanno ben compreso, viste le tante e tante mail che ricevo ogni giorno.
Ovvio, la didattica a distanza non è la didattica in presenza, che è insostituibile. Ma questo è il momento che ci è dato di vivere.
Infine, che cosa chiediamo a chi ha responsabilità di sistema?
Non polemiche, non speculazioni, ma pacatezza, sobrietà, intelligenza, lungimiranza.