I casi di coronavirus in Italia sono 155, comprendendo anche tre decessi e un guarito. Nel dettaglio regionale, abbiamo: 112 in Lombardia (con due decessi), 22 in Veneto (con un decesso), 9 in Emilia Romagna, 6 in Piemonte, 3 in Trentino Alto Adige e 3 nel Lazio (con un guarito).
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato il decreto legge approvato nella serata di ieri dal Consiglio dei Ministri.
Ecco il testo completo (scarica qui il file PDF)
“Nelle aree individuate come focolai non sarà consentito l’ingresso e l’allontanamento salvo specifiche deroghe” ed “è stata disposta la sospensione delle attività lavorative, educative e degli eventi pubblici”.
“Divieto di allontanamento dal Comune o dall’area interessata da parte di tutti gli individui comunque presenti nel comune o nell’area”; “divieto di accesso al Comune o all’area interessata”; “sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di riunione in un luogo pubblico o privato, anche di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi aperti al pubblico”. Sono alcune delle misure contenute nel decreto legge approvato questa sera dal consiglio dei ministri per fronteggiare la diffusione del corona virus nelle zone focolaio.
Tra gli altri provvedimenti anche “la sospensione dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, salvo le attività formative svolte a distanza”, la “sospensione dei servizi di apertura al pubblico dei musei”, quella “di ogni viaggio d’istruzione, sia sul territorio nazionale sia estero”, e “l’applicazione della misura della quarantena con sorveglianza attiva fra gli individui che hanno avuto contatti stretti con casi confermati di malattia infettiva diffusa”.
Nei prossimi giorni, come ha detto il premier Giuseppe Conte, sarà adottato “un altro decreto legge per sopperire e rimediare al disagio economico che stanno subendo le popolazioni locali. Il governo non lascerà sole le popolazioni locali”.
A margine della giornata, il presidente Mattarella ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Desidero esprimere riconoscenza ai medici, al personale sanitario, ai ricercatori, alle donne e agli uomini della Protezione civile e delle Forze armate, a quanti in questi giorni si stanno impegnando – con abnegazione e generosità – per fronteggiare e arginare il rischio di diffusione del coronavirus.
Il Ministero della Salute e le Regioni con territori in cui sono presenti casi di contagio stanno operando con tempestività e hanno approntato i protocolli necessari ad affrontare l’emergenza, potendo contare su un sistema sanitario in grado di reagire con efficacia. Questa richiede anche la piena collaborazione di tutta la popolazione secondo le indicazioni delle autorità sanitarie.
Sono vicino a quanti sono stati colpiti e alle loro comunità che vivono momenti di comprensibile ansia. Rivolgo un pensiero alle due vittime ed esprimo solidarietà ai loro familiari.
Confido che senso di responsabilità e unità di impegno assicurino la migliore e più efficace risposta a tutela della salute dei nostri concittadini”.
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Il 9 gennaio 2020 l’OMS ha dichiarato che le autorità sanitarie cinesi hanno identificato un nuovo ceppo di coronavirus mai identificato prima nell’uomo: il 2019-nCoV. Il virus è associato a un focolaio di casi di polmonite registrati a partire dal 31 dicembre 2019 nella città di Wuhan, nella Cina centrale.
Le FAQ dell’Istituto Superiore di Sanità
L’11 febbraio, l’OMS ha annunciato che la malattia respiratoria causata dal 2019-nCoV è stata chiamata COVID-19 (Corona Virus Disease).
Non esistono trattamenti specifici per le infezioni causate dai coronavirus e non sono disponibili, al momento, vaccini per proteggersi dal virus. La maggior parte delle persone infette da coronavirus comuni guarisce spontaneamente.
Riguardo il nuovo coronavirus 2019-nCoV, non esistono al momento terapie specifiche, vengono curati i sintomi della malattia (così detta terapia di supporto) in modo da favorire la guarigione, ad esempio fornendo supporto respiratorio.
È possibile ridurre il rischio di infezione, proteggendo se stessi e gli altri, seguendo alcuni accorgimenti: lavati spesso le mani (dopo aver tossito/starnutito, dopo aver assistito un malato, prima durante e dopo la preparazione di cibo, prima di mangiare, dopo essere andati in bagno, dopo aver toccato animali o le loro deiezioni o più in generale quando le mani sono sporche in qualunque modo).
In ambito assistenziale (ad esempio negli ospedali) segui i consigli degli operatori sanitari che forniscono assistenza.
Non è raccomandato l’utilizzo generalizzato di mascherine chirurgiche in assenza di sintomi.
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