Attualità

Coronavirus, fino al 3 aprile scuole chiuse e Ata lavorano da casa: decide il preside. Tutte le novità approvate

La possibilità per i dirigenti di lasciare le scuole chiuse fino al 3 aprile, con oltre 200 mila Ata e 7 mila capi d’istituto coinvolti nel lavoro “agile” da attuare a casa, il potenziamento della didattica a distanza, anche per l’acquisto di piattaforme, per il sostegno alle famiglie e la formazione del personale, la conferma dei contratti dei supplenti “brevi”, l’acquisto dei materiali per la pulizia straordinaria e per l’igiene personale da adottare quando si tornerà in classe, il sostegno alle famiglie con i buoni per le baby sitter e i congedi parentali: in attesa di prendere visione del decreto legge approvato il 16 marzo dal Consiglio dei ministri, l’impressione stavolta è che il Governo abbia tenuto conto delle esigenze della scuola.

L’attenzione per la scuola

In un momento così difficile per il Paese, con le casse dello Stato in estrema sofferenza, con oltre 20 miliardi spesi per fronteggiare la pandemia da Coronavirus, l’attenzione per la Scuola è stata comunque importante: oltre alla possibilità di tenere chiuse le scuole, come aveva detto in anteprima La Tecnica della Scuola, 85 milioni andranno per il sostegno alla didattica distanza, altri 43,5 milioni per la pulizia straordinaria degli ambienti scolastici al momento del rientro, per acquistare materiali per le pulizie, ma anche saponi e gel igienizzanti, le supplenze brevi confermate, anche durante lo stop delle lezioni, e il sostegno alle famiglie con i figli a casa, rappresentano una forma di attenzione per il settore scolastico tutt’altro che scontata.

Accolte le richieste fatte da Viale Trastevere

In pratica, l’esecutivo guidato dal premier Giuseppe Conte ha approvato quasi tutte le richieste che il ministero dell’Istruzione: al momento, non si hanno notizie solo della sottoscrizione di mille contratti a tempo determinato (con scadenza 30 giugno 2020) per assumere altrettanti assistenti tecnici nella scuola primaria.

Per il resto, il via libera è arrivato su tutto.

Alessandro Giuliani

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