27 casi in Lombardia, 3 in Veneto. Questo è il bilancio del coronavirus, che ha causato due vittime in Italia. La prima vittima è Adriano Trevisan, di 78 anni, è deceduto all’ospedale di Schiavonia, in provincia di Padova, dove era ricoverato insieme con un’altra persona positiva al virus. La vittima era ricoverata a Schiavonia già da una decina di giorni per precedenti patologie. La seconda vittima, una donna, è deceduta in Lombardia.
Scuole chiuse per l’emergenza Coronavirus. Il ministero della Salute e i governatori hanno chiuso gli istituti in dieci Comuni in Lombardia, uno in Veneto e uno in Emilia Romagna.
Scuole chiuse nei comuni di Codogno, Castiglione d’Adda, Casalpusterlengo, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgerundo e San Fiorano.
Vista la vicinanza al territorio della bassa lodigiana dove si è verificato il focolaio le scuole saranno chiuse anche a Piacenza città e in provincia.
Misure eccezionali anche per i cittadini di Vo’ Euganeo, comune della provincia di Padova dove sono residenti i due contagiati da coronavirus in Veneto. Scuole chiuse anche in questo comune.
Il 9 gennaio 2020 l’OMS ha dichiarato che le autorità sanitarie cinesi hanno identificato un nuovo ceppo di coronavirus mai identificato prima nell’uomo: il 2019-nCoV. Il virus è associato a un focolaio di casi di polmonite registrati a partire dal 31 dicembre 2019 nella città di Wuhan, nella Cina centrale.
Le FAQ dell’Istituto Superiore di Sanità
L’11 febbraio, l’OMS ha annunciato che la malattia respiratoria causata dal 2019-nCoV è stata chiamata COVID-19 (Corona Virus Disease).
Non esistono trattamenti specifici per le infezioni causate dai coronavirus e non sono disponibili, al momento, vaccini per proteggersi dal virus. La maggior parte delle persone infette da coronavirus comuni guarisce spontaneamente.
Riguardo il nuovo coronavirus 2019-nCoV, non esistono al momento terapie specifiche, vengono curati i sintomi della malattia (così detta terapia di supporto) in modo da favorire la guarigione, ad esempio fornendo supporto respiratorio.
È possibile ridurre il rischio di infezione, proteggendo se stessi e gli altri, seguendo alcuni accorgimenti: lavati spesso le mani (dopo aver tossito/starnutito, dopo aver assistito un malato, prima durante e dopo la preparazione di cibo, prima di mangiare, dopo essere andati in bagno, dopo aver toccato animali o le loro deiezioni o più in generale quando le mani sono sporche in qualunque modo).
In ambito assistenziale (ad esempio negli ospedali) segui i consigli degli operatori sanitari che forniscono assistenza.
Non è raccomandato l’utilizzo generalizzato di mascherine chirurgiche in assenza di sintomi.
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