Come è noto, durante la peste del 1348 alcuni giovani, i protagonisti del Decameron, si ritirarono in una casa di campagna e per sopravvivere alla paura, si raccontavano storie a turno.
Ebbene una esperienza simile, ma coi mezzi tecnologici del terzo millennio, e considerato pure che non è pensabile isolarsi in un luogo di campagna, come fecero i giovani narratori del Boccaccio, è stata pensata da una giovane insegnante che in questo modo ha coinvolto i suoi studenti durante le giornate di chiusura delle scuole, proseguendo così l’insegnamento a distanza.
Su Whatsapp del gruppo-alunni ecco allora #decameronchallenge: la prof lancia il tema della giornata del Decameron, lei prima racconta una novella vera di Boccaccio e lascia ai ragazzi la possibilità di inventare una storia per ciascuno, su quel tema. Il passo successivo è condividerla tramite messaggio vocale.
Nessun limite alla fantasia: “Unico paletto è la cura per la struttura narrativa e per l’esposizione, che deve essere quasi recitata. I più timidi hanno chiesto di mandare il proprio elaborato per iscritto e ho accordato il permesso per non frenare la loro fantasia”.
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