Durante la pandemia da Coronavirus, i credenti sono chiamati dalla Chiesa a pregare per i governanti: il prossimo appuntamento è alle ore 21 di giovedì 19 marzo, nel giorno di San Giuseppe, per recitare in casa il Rosario.
Tante volte, l’autorità si sente sola
“Continuiamo a pregare insieme, in questo momento di pandemia, per gli ammalati, per i familiari, per i genitori con i bambini a casa…ma soprattutto io vorrei chiedervi di pregare per le autorità”, ha detto il Papa durante la messa a Santa Marta.
I governanti, ha proseguito Bergoglio, “devono decidere e tante volte decidere su misure che non piacciono al popolo. Ma è per il nostro bene. E tante volte, l’autorità si sente sola, non capita. Preghiamo per i nostri governanti che devono prendere la decisione su queste misure: che si sentano accompagnati dalla preghiera del popolo”.
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Quei bambini che non possono andare a scuola
Il Papa ha esortato la comunità a non essere indifferenti di fronte al dramma di quanti, soprattutto i bambini, soffrono la fame o fuggono dalle guerre e trovano davanti a loro solo dei muri. Il Papa ne parla come del “dramma dell’informazione che non scende al cuore”.
“Tutti noi sappiamo, perché lo abbiamo sentito al telegiornale o lo abbiamo visto sui giornali, quanti bambini patiscono la fame oggi nel mondo; quanti bambini non hanno le medicine necessarie; quanti bambini non possono andare a scuola”.
No all’abisso dell’indifferenza
“Viviamo nell’indifferenza” e “questo è l’abisso: l’abisso dell’indifferenza”, ha continuato Padre Bergoglio, nelle ore del settimo anniversario della sua elezione: una ricorrenza – scrive l’Ansa – a dir poco sottotono, per quanto il Papa che quella sera del 13 marzo 2013 ai presentò come “venuto dalla fine del mondo” non sia mai stato particolarmente incline ai festeggiamenti.
Dopo la giornata di preghiera e digiuno indetta nei giorni scorsi dalla diocesi di Roma, in cui Francesco ha affidato alla Madonna del Divino Amore l’aiuto per superare l’epidemia, continuano le iniziative di raccoglimento e invocazioni comuni.
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Nota prot. 279 dell’8 marzo 2020
Il 19 marzo un drappo bianco o una candela accesa alla finestra
In questo momento di emergenza sanitaria, la Chiesa italiana ha promosso “un momento di preghiera per tutto il Paese, invitando ogni famiglia, ogni fedele, ogni comunità religiosa a recitare in casa il Rosario (Misteri della luce), simbolicamente uniti alla stessa ora: alle 21 di giovedì 19 marzo, festa di San Giuseppe, Custode della Santa Famiglia. Alle finestre delle case si propone di esporre un piccolo drappo bianco o una candela accesa. TV2000 offrirà la possibilità di condividere la preghiera in diretta”.
Il Papa dona 100 mila euro
Intanto, giunge la notizia che Papa Francesco, tramite il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, ha donato 100 mila euro a Caritas Italiana per un primo significativo soccorso in questa fase di emergenza per il diffondersi del contagio da Coronavirus (CoViD-19) su tutto il territorio italiano.
La “somma – si legge in una nota della Caritas – vuol essere un’immediata espressione del sentimento di spirituale vicinanza e paterno incoraggiamento da parte del Santo Padre verso tutti quei servizi essenziali a favore dei poveri e delle persone più deboli e vulnerabili della nostra società, che le Caritas a livello diocesano e parrocchiale assicurano quotidianamente in Italia”.