Attualità

Coronavirus, in Italia 53 mila alunni cinesi e l’82% è nato qui: in 10 anni raddoppiati, 2 su 3 nel primo ciclo, record a Prato

Cresce l’attenzione, anche in Italia, per il timore di contagio del nuovo Coronavirus, il quale avrebbe causato in Cina oltre cento vittime e 6 mila contagi, mentre negli Stati Uniti è già un’emergenza sanitaria e in Italia durerà non meno di sei mesi.

I timori in crescita

Sale l’apprensione soprattutto tra i genitori degli alunni, come riportato da Il Giornale qualche giorno fa, per il timore che i figli possano subire il contagio del pericoloso virus: in effetti, le possibilità che questo avvenga in un luogo chiuso e frequentato da tanti soggetti, come la scuola, sono teoricamente più alte rispetto a chi vive tante ore al giorno in contesti meno allargati.

Ed in questa situazione, “le scuole hanno bisogno di indicazioni su come comportarsi nei confronti degli studenti che sono stati in Cina e stanno rientrando in questi giorni in Italia“, ha detto Mario Rusconi, presidente Anp Lazio.

Va considerato che la presenza di alunni cinesi è abbastanza alta: oltre 53 mila iscritti su 842.000 alunni complessivi con cittadinanza non italiana. Ovviamente, nella maggior parte dei casi non si tratta di alunni che si sono recati in Cina, almeno di recente.

Quasi tutti di seconda generazione

Va infatti ricordato che “l’82% degli studenti cinesi è nato in Italia”, ha fatto sapere il Miur nell’ultimo report sugli ‘alunni con cittadinanza non italiana’: la stragrande maggioranza, quindi, sono di seconda generazione.

Risultano appena 10 mila, di conseguenza, gli allievi cinesi non nati nel nostro Paese: quelli che, sempre teoricamente, potrebbero raggiungere con periodicità il Paese nativo. E poi, come denunciato a Roma dall’on. Fabio Rampelli (FdI), essere in qualche caso subito tornati in classe senza avere effettuato alcuna profilassi.

Due su tre nel primo ciclo

Detto ciò, il Miur ha anche fatto notare che dal 2007/2008 al 2017/2018 la presenza degli studenti cinesi è più che raddoppiata, passando da 27 mila a 53 mila unità: oltre il 60%, quindi due su tre, frequentano la scuola italiana dell’infanzia o primaria.

Infine, il ministero dell’Istruzione ha ricordato che gli allievi cinesi confermano la loro massiccia presenza nei comuni toscani tra cui Campi Bisenzio (60,5%), Prato (57,6%), Fucecchio (39%). Anche in questo caso, prevale nettamente il numero di quelli nati in Italia.

Alessandro Giuliani

Articoli recenti

I Simpson, nel loro mondo c’è davvero di tutto, inclusa tanta scienza

Ascolta subito la nuova puntata della rubrica “La meraviglia delle scoperte” tenuta da Dario De Santis dal titolo: “I Simpson, nel…

23/12/2024

Il 2025 sarà l’anno record di spese militari, mentre caleranno per Scuola, Ricerca e Sanità: petizione Avs per fermare nuovi carri armati e missili

"Servirebbero più risorse per la scuola pubblica e per l'istruzione per garantire il diritto al…

23/12/2024

Compiti casa, sì, no, dipende

I compiti a casa sono il momento del consolidamento e della rielaborazione delle conoscenze, e dell'esercitazione…

22/12/2024

Il Sicilia Express funziona. A casa tanti prof e studenti dalle brume del nord in treno

È partito il 21 scorso alle 15,10 da Torino Porta Nuova il "Sicilia Express", il…

22/12/2024

Concorso ordinario Pnrr 2024, non vengono valutati i titoli informatici e le certificazioni linguistiche inferiori quelle di livello C1

Una aspirante partecipante al concorso ordinario PNRR 2024 della scuola primaria e infanzia, ci chiede…

22/12/2024

Concorso docenti 2024, costituzione delle commissioni giudicatrici, presentazione della domanda

Il 19 dicembre 2024 segna un passo decisivo per l’organizzazione del concorso docenti. Con una…

22/12/2024