Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte alla Protezione Civile ha specificato che l’Italia è stata divisa in 3 zone:
Intanto i gruppi Facebook di RTS hanno organizzato una petizione indirizzata proprio al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che al momento in cui si scrive l’articolo ha già superato le 3mila firme, evidenziando la preoccupazione di molti insegnanti per il loro rientro nelle aule.
Il testo della petizione dice:
Il decreto-legge approvato recentemente dal Consiglio dei Ministri per affrontare l’emergenza coronavirus prevede che sia il Presidente del Consiglio, su proposta del Ministro dell’istruzione, a disporre la sospensione delle attività didattiche nelle scuole. Molte regioni hanno deciso di tenere chiuse le scuole di ogni ordine e grado da oggi lunedì 24 febbraio, e fino alla prossima settimana per precauzione. Il provvedimento rientra tra le misure straordinarie messe in campo dalle amministrazioni dei territori più colpiti dal contagio, vale a dire Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna, ma non solo ( per ultima si è aggiunta la Liguri ).
I gruppi Facebook di RTS (Regolarità e Trasparenza nella Scuola) promuovono l’ipotesi di chiudere per 2 settimane tutte le scuole italiane per evitare il propagarsi del contagio. A tal riguardo si ricorda che l’età media degli insegnanti si sposta sempre più oltre i 50 anni. Quindi l’età media degli insegnanti italiani, se contestualizzata alla espansione del contagio da coronavirus, evidenzia la seguente riflessione: “La epidemia da coronavirus colpisce con particolare virulenza le persone anziane con malattie croniche. Casi che ricorrono spesso nelle caratteristiche mediche di numerosi insegnanti ultra sessantenni (costretti a scuola dalla legge Fornero) che dovrebbero essere tutelati in ogni modo”.
Dai viaggi di istruzione, alla didattica a distanza nelle scuole dove le attività sono sospese per l’emergenza sanitaria. È stato firmato ieri sera il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri con ulteriori misure di contenimento dell’epidemia, comprese quelle per il mondo della scuola.
In particolare, per effetto del provvedimento, sono sospesi fino al 15 marzo 2020 i viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche programmate dalle istituzioni scolastiche. È possibile esercitare il diritto di recesso come previsto dal codice del turismo. Fino al prossimo 15 marzo la riammissione nelle scuole di ogni ordine e grado per assenze dovute a malattia di durata superiore a cinque giorni avverrà solo dietro presentazione di certificato medico.
I dirigenti scolastici delle scuole in cui l’attività didattica è stata sospesa per l’emergenza sanitaria possono attivare, di concerto con gli organi collegiali competenti e per la durata della sospensione, modalità di didattica a distanza, ponendo particolare attenzione alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità.
Il Ministero dell’Istruzione è al lavoro, attraverso la propria task force, per supportare le scuole per la didattica a distanza. Si partirà dalle numerose buone pratiche già messe in campo dalle scuole. E si lavorerà anche con realtà pubbliche e private che collaborano da tempo con il dicastero e che metteranno a disposizione contenuti e supporti digitali.
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