“Cari ragazzi, mancate! Mancate tantissimo! Mancate ai vostri insegnanti, collaboratori scolastici, ma soprattutto me!”. Lo ha scritto ai suoi studenti Maria Rosaria Manca, dirigente scolastica dell’istituto secondario di primo grado Ascanio Grandi di Lecce, commentando le settimane di didattica sospesa per via della decisione del Governo di ridurre al massimo i rischi di contagio del temuto Coronavirus, che ha fatto perdere la vita già a quasi 2 mila italiani.
Le parole della dirigente fanno anche riflettere sulla situazione che si è venuta a determinare negli istituti scolastici in questi ultimi giorni: alla mancanza di alunni e docenti (tranne riunioni precedentemente organizzati e non differibili), si è aggiunta l’impossibilità di accogliere i genitori. E lo stesso personale si reca a lavoro secondo una turnazione stabilita.
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“Anche la scuola è molto cambiata in questi giorni – dice il capo d’istituto -: nessuno vi può accedere se non io e due impiegati al giorno, a turno. Tutto è silenzio, direi quasi assordante silenzio. Le aule pulite come non mai, odorano di cloro ma sono terribilmente fredde nonostante l’impianto di riscaldamento regali le ultime ore di calore, prima dello stop primaverile”.
La dirigente si rivolge quindi agli allievi: “Mancano i vostri ritardi – scrive – le vostre relazioni complicate tra di voi e tra qualche docente. Mancano le assemblee con i rappresentanti di classe delle terze. Quante cose avremmo dovuto fare insieme in questo periodo! Ma non è la fine, tranquilli, con l’aiuto e la responsabilità di tutti usciremo da questo momento e incontrandoci di nuovo, nelle aule, nelle piazze, nei parchi, diremo: ricordi come è stato difficile trascorrere giorni e giorni chiusi tra le mura domestiche?”.
“Gli abbracci che oggi ci mancano – continua la preside -, sono magari quelli che abbiamo negato ieri a qualcuno”.
E ancora: “Le strette di mano che non possiamo momentaneamente dare sono quelle che ci hanno infastidito ieri, gli sguardi e i sorrisi che mancano in questi giorni sono forse il broncio che abbiamo tenuto con i nostri amici. Vedete come è importante fermarsi a riflettere su tutto ciò!”.
Anche la dirigente è convinta che “da questo momento ne usciremo cambiati, profondamente cambiati, poiché apprezzeremo la bellezza della vita e delle cose semplici, l’importanza delle relazioni, dell’amicizia vera, dell’essere grandi protagonisti della storia”.
Per la preside della scuola pugliese, quello che sta accadendo “è tutto surreale! Ma noi siamo ancora qui! E questo rende tutto molto più facile da superare”.
L’ultimo pensiero è alla tutela della salute degli studenti e del personale scolastico: “State a casa, mi raccomando, perché presto ci rivedremo”.
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