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Coronavirus, mascherine e gel sanificante alle scuole per quando riapriranno: in arrivo 5.200 euro a istituto

Sulla riapertura delle scuole, il Governo si prepara ad ogni possibilità: anche quella di far tornare in classe otto milioni di alunni, quasi 900 mila insegnanti, più i dirigenti scolastici e 200 mila Ata, quando l’emergenza Coronavirus sarà rientrata ma scongiurando eventuali contagi residui sempre possibili. Prevedendo il finanziamento, pari ad oltre 43 milioni di euro, dei materiali utili a sanificare le scuole e per “l’acquisto di gel sanificante e altri materiali per la protezione e l’igiene personale”.

Dispositivi di protezione e igiene personali

Nella bozza pre-definitiva del testo del decreto legge in via di approvazione da oltre 20 miliardi di euro, una sorta di legge di bilancio anticipata sulle “misure di potenziamento del servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19”, l’articolo 74 viene dedicato alla Pulizia straordinaria degli ambienti scolastici: nell’articolo si legge che “in relazione all’emergenza sanitaria connessa alla diffusione del COVID-19, al fine di consentire alle istituzioni scolastiche ed educative pubbliche del sistema nazionale di istruzione di dotarsi dei materiali per la pulizia straordinaria dei locali, nonché di dispositivi di protezione e igiene personali, sia per il personale sia per gli studenti, è autorizzata la spesa di 43,5 milioni di euro nel 2020”.

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Anche gel sanificante e “altri materiali”

Le somme “sono ripartite tra le istituzioni scolastiche ed educative pubbliche del sistema nazionale di istruzione, con il decreto di cui all’articolo 1, comma 601, della legge 27 dicembre 2006, n. 296”. Nella Relazione illustrativa si spiega che i 43,5 milioni di euro servono “per consentire alle scuole statali e a quelle paritarie pubbliche di acquistare materiali per la disinfezione dei locali, con particolare riferimento al momento della riapertura dopo la sospensione delle attività didattiche disposta in relazione all’emergenza sanitaria COVID-19”.

Infine, si sottolinea che “lo stanziamento è altresì utile per l’acquisto di gel sanificante e altri materiali per la protezione e l’igiene personale”.

La guardia rimane alta

Al momento, non è disponibile la Relazione tecnica del provvedimento.

Le intenzioni del Governo, tuttavia, appaiono chiare: continuare a mantenere alta la guarda contro i pericoli di contagio del pericoloso virus Covid-19. Nella stessa bozza pre-defnitiva, all’articolo 16 (Ulteriori misure di protezione a favore dei lavoratori e della collettività), non a caso si spiega che “per contenere il diffondersi del virus COVID-19, fino al termine dello stato di emergenza di cui alla delibera del Consiglio dei ministri in data 31 gennaio 2020, sull’intero territorio nazionale, per i lavoratori che nello svolgimento della loro attività sono oggettivamente impossibilitati a mantenere la distanza interpersonale di un metro, sono considerati dispositivi di protezione individuale (DPI), di cui all’articolo 74, comma 1, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n.81, le mascherine chirurgiche reperibili in commercio, il cui uso è disciplinato dall’articolo 34, comma3, del decreto-legge 2 marzo 2020, n. 9”.

Si porterà la mascherina anche a scuola?

La possibilità operare in ambito lavorativo potrebbe valere anche per i dipendenti della scuola? È presto per dirlo, ma al momento non si esclude. E, visto che almeno alle superiori gli studenti vengono equiparati, anche per motivi di sicurezza, ai lavoratori, non è da escludere che la disposizione possa valere anche per gli allievi. Anche l’indicazione, all’art. 74, di “altri materiali per la protezione e l’igiene personale”, sembra propendere per questa possibilità.

Come fare didattica distanza?

In ogni caso, ammesso sempre che il testo venga approvato nella versione definitiva del “decretone” approvato d’urgenza, il Governo ha voluto mettere le mani avanti, finanziando, con circa 5.200 euro ad istituto, sia i materiali utili a ripulire le scuole (lo faranno i collaboratori scolastici?), sia i dispositivi e gli igienizzanti utilizzati durante l’attività scolastica per evitare il contagio.

Alessandro Giuliani

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