Mario Rusconi, presidente Anp-Lazio, l’aveva invocata: puntale, anche se di sabato, è arrivata. Stiamo parlando della circolare emanata il 1° dal ministero della Salute, che suggerisce i comportamenti da adottare da parte degli studenti e più in generale da tutto il personale della scuola per affrontare al meglio in Coronavirus negli ambienti didattici.
“Certamente – commenta Rusconi – serve a fare chiarezza nei riguardi dell’intera popolazione scolastica, in un momento di così particolare apprensione a livello mondiale sul caso del virus Corona. Il problema esiste certamente, il governo italiano e i ministeri preposti lo stanno prendendo in seria considerazione, occorre essere scrupolosi nel seguire i consigli da tenere e adottare descritti nella circolare del ministero della salute”.
Secondo il rappresentante dei presidi Anp Lazio, la circolare “soprattutto è utile non creare situazioni di panico collettivo che servirebbe soltanto a fomentare inutili allarmismi creando, nello specifico, semplicemente caos nelle scuole”.
Rusconi sostiene, quindi, che “la situazione nelle scuole di Roma e Lazio è sotto controllo sin dall’inizio: attualmente dalle informazioni in nostro possesso – aggiunge – non ci sono casi di CoronaVirus tra gli studenti delle scuole del Lazio. Tuttavia i dirigenti, in maniera autonoma e coordinata, per arginare le continue e talvolta pressanti richieste dei genitori, hanno già predisposto diversi vademecum comportamentali sulla scorta di espliciti consigli provenienti da siti di organizzazioni sanitarie come: ASL, Ospedali, Min. Salute, Istituto Superiore Sanità, Regioni”.
Inoltre continua sempre Rusconi: “Una delle azioni messa subito in atto da parte dei dirigenti insieme con i docenti è stata quella di evitare l’emarginazione o qualsiasi altra forma di discriminazione che si sarebbe potuta generare nei riguardi degli studenti di origine cinese“.
Gli insegnanti di scienze, concertandosi con il resto dei colleghi, in alcune scuole del centro storico di Roma hanno predisposto ad esempio una serie di lezioni proprio sul tema specifico e più in generale sulla trasmissione delle malattie, facendo intervenire anche medici o esperti in malattie virali. Diverse attività formative in questo senso sono state predisposte anche in altre scuole del Lazio”.
Infine, dice ancora il sindacalista, “compito della scuola è quello di educare per cui, ex malo bonum, presidi e docenti negli istituti della nostra regione sono impegnati nel vigilare su tutte quelle eventuali forme di intolleranza avvertita o presunta che si potrebbero verificare nei confronti dei compagni cinesi da parte di ragazzi scarsamente consigliati o da parte di genitori”.
In alcune scuole del centro storico di Roma, come il quartiere Esquilino, sia istituti comprensivi sia superiori, frequentate da molti studenti anche cinesi, già da giorni sono state diffuse indicazioni igienico-sanitarie, in linea con quanto compare nella circolare ministeriale e con quanto appreso dalle Asl, dall’istituto superiore di sanità, anche sulla scorta dei corsi di formazione sanitaria (adeguatamente finanziati per gruppi di scuole del territorio) che da anni il Miur favorisce nei confronti degli insegnanti.
Diverse sono poi le scuole che hanno diffuso questo materiale fornendolo direttamente alle famiglie o pubblicandolo sul sito web istituzionale.
“La scuola, come sempre, grazie alla propria autonomia – conclude Mario Rusconi – si fa carico della formazione globale della persona, prendendo spunto dalla realtà per promuovere attività formative di ampio valore socio-culturale”.
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