La Presidenza del Consiglio dei Ministri, tramite l’Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità, ha messo a punto alcune risposte alle domande più frequenti sulle misure contenute nel dpcm del 9 marzo che riguardano i soggetti con disabilità e chi li assiste.
Le riportiamo di seguito:
La Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero della Salute pubblicano tutti gli aggiornamenti relativi al nuovo Coronavirus su questo sito.
Aggiornamenti specifici relativi alle norme che riguardano le persone con disabilità sono pubblicati sul sito dell’Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità, dove vengono pubblicati anche i vademecum del Ministero della Salute in forma accessibile.
I bollettini del Dipartimento di Protezione Civile sono disponibili, anche in versione LIS (Lingua dei Segni Italiana) sul canale YouTube del Dipartimento. Gli estratti dei bollettini sono disponibili, in forma scritta, sul sito del Dipartimento.
Sì, se lo spostamento è determinato da situazioni di necessità che devono essere comunque autocertificate. Tuttavia è strettamente necessario attenersi comunque alle regole di distanziamento sociale per prevenire il contagio, tanto più che le persone con disabilità possono essere soggetti ancora più fragili.
Sì, se lo spostamento è determinato da comprovate esigenze lavorative che devono essere comunque autocertificate. Tuttavia è strettamente necessario attenersi comunque alle regole di distanziamento sociale per prevenire il contagio, tanto più che le persone con disabilità possono essere soggetti ancora più fragili.
Sì. Puoi uscire rispettando le regole di distanziamento sociale per prevenire il contagio del virus.
Sì. Durante la sospensione del servizio scolastico e per tutta la sua durata, gli enti locali possono fornire, tenuto conto del personale disponibile, l’assistenza agli alunni con disabilità mediante erogazione di prestazioni individuali domiciliari. Queste prestazioni sono finalizzate al sostegno nella fruizione delle attività didattiche a distanza.
Sì. Le regioni e le province autonome hanno facoltà di istituire unità speciali atte a garantire l’erogazione di prestazioni sanitarie e socio-sanitarie a domicilio in favore di persone con disabilità che presentino condizione di fragilità o comorbilità tali da renderle soggette a rischio nella frequentazione dei centri diurni per persone con disabilità.
Puoi verificarne l’attivazione contattando la tua Regione tramite i numeri verdi regionali dedicati.
Le persone sorde o con ipoacusia per avere informazioni possono utilizzare l’indirizzo email a loro dedicato 1500coronavirus@sanita.it.
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