Alcuni quotidiani riportano notizie riferite ad alcuni supermercati e ipermercati che vietano l’acquisto di quaderni e materiale di cancelleria perché non considerati beni di prima necessità.
La grande distribuzione ha in alcuni casi inibito l’ingresso a determinate corsie in cui sono presenti articoli non rientranti tra quelli previsti dal DPCM 11 marzo.
In proposito, gli allegati 1 e 2 al decreto riportano la lista delle attività consentite:
Allegato 1
COMMERCIO AL DETTAGLIO
Allegato 2
SERVIZI PER LA PERSONA
E’ evidente che siano necessari dei chiarimenti a livello istituzionale. Perché ad esempio le cartolerie, per decreto, devono restare chiuse, ma in teoria, a parte i casi sopracitati, gli stessi prodotti possono essere venduti presso la grande distribuzione. Non è questa una discriminazione nei confronti dei piccoli negozi?
Se però nessuno vendesse più quaderni, penne e matite, come potrebbero i ragazzi procedere con i compiti e con la didattica a distanza?
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