Mentre i Presidenti di Regione Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Liguria hanno già ordinato la chiusura delle scuole per evitare l’espandersi del contagio da coronavirus, nelle Regioni del sud Italia per adesso le scuole restano aperte ma il clima non è affatto sereno.
Sono veramente un esercito di persone, tra docenti e studenti che lavorano o studiano nelle Regioni in cui il contagio da coronavirus si sta diffondendo a macchia d’olio, quelle che in queste ore stanno rientrando al sud Italia. Le scuole chiuse al nord, hanno messo in moto tantissime persone, i treni presi d’assalto sono in tilt, si segnalano ritardi anche di due ore. Eppure nonostante questa mobilità possa comportare degli evidenti rischi di portare il virus da nord a sud del Paese, le scuole delle Regioni meridionali continueranno, a quanto sembra, a restare aperte per continuare regolarmente le attività curricolari.
Per adesso nelle circolari interne alle scuole che continuano ad svolgere regolarmente le lezioni, è scritto che sono da interrompere tutte le uscite didattiche, i viaggi di Istruzione, i percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento, i giochi studenteschi, si raccomanda anche agli studenti che stiano già rientrando o siano sul punto di rientrare dalle regioni del Nord Italia interessate dall’espansione epidemica, oltre che dalle altre aree internazionali già definite a rischio, di comunicare alle autorità sanitarie locali, con la debita tempestività, il loro rientro, in modo da valutare misure di quarantena attiva volontaria presso il proprio domicilio anche in assenza di sintomi.
Questo lunedì 24 febbraio è stato un rientro a scuola dal fine settimana molto surreale. In alcune scuole ci sono stati casi di alunni che rientravano a scuola sprovvisti di certificato medico, dopo un periodo di assenza superiore ai 5 giorni, che non sono stati fatti entrare. Alunni che lamentavano di avere la febbre, isolati in infermeria e fatti visitare dal medico del 118, scolaresche rientrate dai viaggi di istruzione segnalate alle autorità competenti come possibili portatori del virus.
In Sicilia una maestra e il marito, docente alle scuole superiori, di rientro da un viaggio in Veneto hanno suscitato la ribellione delle famiglie che hanno contestato il fatto che nel luogo di soggiorno della maestra in Veneto ci sono stati casi di coronavirus.
Domani a Roma sono previsti degli incontri importanti per decidere, alla luce dei dati aggiornati delle persone contagiate, se dovranno chiudere le scuole anche in altre Regioni come le Marche, il Lazio e la Calabria. Pare che domani il Premier Conte dovrà incontrare tutti i Presidenti di Regione per valutare la chiusura delle scuole a partire dal mercoledì 26 febbraio a martedì 3 marzo 2020.
Oggi alle ore 15 sia la Regione Marche che la Regione Calabria stava predisponendo un’ordinanza ad hoc per chiudere tutte le scuole delle due regioni, poi la retromarcia in attesa delle decisioni di Palazzo Chigi in collaborazione con i ministri dell’Istruzione e della Sanità.
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