Attualità

Coronavirus, scuole chiudono e docenti tornano al sud. Ingenerosa l’accusa di irresponsabilità

Fa discutere la vicenda dei docenti in servizio in scuole del nord che, a seguito della chiusura degli istituti scolastici, hanno deciso di tornare per qualche giorno dalle loro famiglie al sud.
In molti hanno parlato di “docenti irresponsabili” additandoli come insegnanti che colgono ogni occasione per lavorare poco o nulla.
Per la verità, sulla base di informazioni, seppure frammentarie, in nostro possesso dobbiamo dire che il fenomeno non è così diffuso come si vorrebbe far credere; anzi, per quanto ci risulta, il numero dei docenti che si sono spostati al sud in questo frangente è decisamente contenuto.

Quanto all’accusa di irresponsabilità per dare un giudizio più completo e ragionato sarebbe necessario tenere in considerazione anche altri elementi, a partire dalle importanti responsabilità che ogni giorno gravano sui docenti e delle quali poco si parla.
Ci riferiamo, per esempio, ai compiti che vengono svolti quotidianamente da tutti i docenti delle scuole dell’infanzia dove spesso accade che i bambini arrivino a scuola febbricitanti o carichi di tosse e raffreddore; senza considerare che non è raro che insegnanti e collaboratori scolastici debbano anche occuparsi della igiene personale dei bambini più piccoli.
Problemi che, peraltro, sono ben noti, seppure in misura minore, anche ai docenti della scuola primaria e che sono in molti casi raddoppiati o triplicati ove si tratti di alunni disabili.
In realtà, nella stragrande maggioranza dei casi, i docenti si prodigano – ben oltre i loro obblighi contrattuali – per accogliere a scuola bambini e ragazzini raffreddati e febbricitanti.
Per parte nostra siamo certi che una percentuale altissima dei docenti è assolutamente responsabile e, soprattutto nelle situazioni di emergenza, svolge con grande impegno il proprio lavoro.

Redazione

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