Molte scuole in questi giorni hanno gruppi di intere classi fuori Italia o in viaggio di Istruzione all’interno dei confini nazionali. Chiarito il fatto che dal 23 febbraio 2020 sono sospese tutte le attività di uscite didattiche per evitare contagi da Coronavirus, nulla è stato detto rispetto al rientro delle classi che sono ancora in viaggio di Istruzione, nulla è stato detto sul fatto che ci sono scuole che ospitano scolaresche provenienti da Paesi esteri.
Il Consiglio dei Ministri, nella serata di sabato 22 febbraio, ha definito apposite misure per evitare la diffusione del Covid – 19 e ulteriori misure di contenimento. Fra le decisioni adottate, anche quelle relative alla sospensione delle uscite didattiche e dei viaggi di istruzione delle scuole, in Italia e all’estero.
Il Ministero dell’Istruzione informa che, in attesa dell’adozione formale dell’ordinanza prevista dal decreto approvato in Consiglio dei Ministri, per motivi precauzionali, i viaggi di istruzione vanno comunque sospesi a partire già da oggi domenica 23 febbraio 2020. Si ringraziano le scuole e i dirigenti scolastici per la collaborazione.
Visto che il coronavirus ha cominciato a registrare, in breve tempo, numerosi casi anche in Italia, in piena autonomia scolastica i Dirigenti scolastici avrebbero potuto sospendere ogni attività di uscita didattica e di viaggi di istruzione, anche i Collegi docenti, visto la natura didattica delle attività, avrebbero potuto chiedere convocazione urgente dei Collegi docenti per deliberare sull’opportunità di sospendere tutte le uscite didattiche, i viaggi di Istruzione, i concorsi studenteschi, le attività dei giochi sportivi… Nulla di tutto questo è stato fatto, si è dovuto attendere il 22 febbraio perché il Governo e il Ministro dell’Istruzione prendessero l’immediata decisione di sospendere tutte le attività didattiche svolte al di fuori della struttura scolastica.
Il motivo principale che ha visto i Dirigenti scolastici non prendere decisioni è quello di natura economica. Se un Dirigente scolastico si fosse preso la responsabilità di bloccare un viaggio di istruzione, la scuola avrebbe dovuto pagare la penale all’agenzia di viaggi che si era aggiudicata la gara del viaggio di istruzione.
Adesso che è intervenuto il Miur a “sospendere” e non ad “annullare” i viaggi di Istruzione, le agenzie di viaggio, che perderanno migliaia di euro per ogni viaggio o uscita didattica sospesa, non potranno rivalersi sulle famiglie o sulle scuole, in quanto è stato emesso un ordine superiore da parte del Governo e del Miur di sospendere per il momento tutte quelle attività didattiche che si svolgono al di fuori dei plessi scolastici. Sarà il Miur a dovere trovare la formula risolutiva con le agenzie di viaggi per ovviare all’imprevisto e non ponderabile problema. Una soluzione potrebbe essere di rimandare i viaggi di istruzione in un altro periodo dove l’emergenza sarà rientrata, ecco perché si è voluto “sospendere” e non “annullare” le suddette attività.
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