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Coronavirus, tappati in casa fino a dopo Pasqua e la scuola ultima attività a riaprire: il diktat del virologo

Per vincere il Coronavirus non bisogna affrettare “la riapertura delle attività”, ma “tenere duro ancora per due settimane, e poi agire in modo mirato e con gradualità”, riuscendo proteggere “anziani e fragili e ritardando l’ingresso a scuola dei piccoli, che possono essere veicolo del virus. Terrei ancora chiusi bar, locali e discoteche”: sono le raccomandazioni del virologo milanese Fabrizio Pregliasco, per il quel quale, dunque, la riapertura delle scuole va spostata più avanti possibile nel tempo. Quindi, rimane valida l’indicazione della Tecnica della Scuola di escludere con ogni probabilità un ritorno precedente al 5 maggio, ma anche la possibilità che gli ultimi a tornare sui banchi potrebbero essere gli alunni più piccoli, frequentanti la scuola dell’infanzia e primaria.

Pregliasco: l’osservato speciale è il Centro-Sud

Fabrizio Pregliasco, a colloquio con Adnkronos Salute, ha aggiunto che in questo momento “l’osservato speciale è il Centro-Sud, dopo i viaggi di centinaia di persone partite nelle scorse settimane dalla Lombardia. Ma per il momento sembra tenere”.

Il virologo ha ribadito che “è davvero importante non abbassare la guardia”.

Quindi, sarebbe meglio non fidarsi dei dati diffusi dalla Protezione Civile, emessi il 30 marzo: quelli giunti nelle ultime ventiquattr’ore “sono buoni, anche se nel fine settimana è stato eseguito un numero molto inferiore di tamponi rispetto ai giorni precedenti”, ha sottolineato.

C’è cauto ottimismo

Secondo Pregliasco, il motivo per cui resta alto “il numero di decessi” è dovuto principalmente al fatto che “ha bisogno di più tempo per modificarsi”.

In conclusione, “il messaggio è dunque di un cauto ottimismo, ma le misure devono restare stringenti fino a dopo Pasqua“, ha concluso l’esperto di virus.

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Alessandro Giuliani

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