Coronavirus e confusione, la scuola cerca di trovare una soluzione per superare la pesante crisi che sta “sconvolgendo” la Nazione e dunque anche l’istruzione, nella quale sono coinvolti un milione circa di personale e alcune decine di milioni di studenti a cui si devono aggiungere le famiglie. Un esercito dunque che attende con ansia le decisioni del Governo e del Miur per sapere come si concluderà quest’anno scolastico.
E infatti dall’Unione degli Studenti arriva la proposta alla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina di apportare modifiche all’esame di Stato: “La sospensione delle lezioni ha stravolto la scuola Italiana, le classi fanno lezione con tempi e modi diversi da quelli previsti, mettendo a dura prova chi si deve preparare per l’esame di maturità. Per noi studenti è impossibile imparare al livello consentito dalle lezioni dal vivo – dichiara la coordinatrice nazionale – senza indicazioni chiare dal ministero sulle modalità di didattica online ogni classe sta svolgendo il programma in maniera differente. Inoltre solo chi si può permettere PC e connessione adatti può seguire le lezioni: chi non ha questi dispositivi, o li deve dividere con fratelli e sorelle, in questi giorni è escluso dalla scuola”.
“Così non si può fare una seconda prova scritta uguale per tutti – sostiene il sindacato studentesco – proponiamo di sostituirla con una tesina sulla materia d’indirizzo: in questo modo ogni studente potrebbe valorizzare ciò che è riuscito a svolgere. Molti poi non hanno avuto modo di recuperare le insufficienze e di restare al passo con le lezioni: per questo proponiamo di ammettere tutti all’esame”.
“Al rientro da scuola poi non ci sarà tempo per svolgere i test Invalsi e i PCTO – continua l’UdS – per questo chiediamo che non siano requisito per accedere all’esame. Infine, la commissione deve essere interna: i docenti devono valutarci in base a quello che nella nostra classe siamo riusciti a svolgere”.
“Oltre alla maturità (ma ormai si chiama esame di Stato-ndr) – conclude l’Unione degli Studenti – pretendiamo che il governo stanzi tutti i fondi necessari all’acquisto di pc, tablet e abbonamenti al wifi per gli studenti: nessuno deve essere escluso dalla didattica online”.
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