I lettori ci scrivono

Coronavirus, una bella testimonianza di affetto di un preside ai suoi alunni

Tutto ciò che prima era vissuto in maniera ovvia e scontata, dalle inutili ma ristoratrici passeggiate alla proficua frequenza scolastica, oggi viene visto come fosse un agognato sogno, un’auspicata chimera.

Ed è proprio in momenti come questi di grande tribolazione che è necessario che tutte le Istituzioni, in primis la SCUOLA, facciano quadrato, ognuno per la parte che compete e diventa di fondamentale importanza immaginare di formare una “grandissima, enorme e unica Famiglia”.

Una famiglia in cui la Scuola, il nostro Liceo “Capialbi”, facendo ricorso a tutte le proprie risorse e instillando dentro a ogni azione didattica un profondo senso di abnegazione e sacrificio, fa il possibile e molto spesso l’impossibile per garantire a tutti gli allievi la propria amorevole vicinanza oltre all’assidua assistenza in questo percorso di formazione intrapreso e brutalmente interrotto. Carissimi studenti, siamo chiamati oggi a sperimentare la solitudine, la noia e la restrizione di qualsivoglia attività che solo pochi giorni fa era considerata normale, banale o addirittura ripetitiva e noiosa.

Siamo chiamati noi tutti ad attenerci a delle regole che limitano la nostra libertà. È un sacrificio enorme, lo so … ma spero che a breve possa portare frutti. Mi auguro che ciò che stiamo vivendo in questi giorni, diventi presto un ricordo e che il nostro Liceo Capialbi possa di nuovo risuonare delle vostre gioiose voci, dei vostri calorosi sorrisi e dei vostri entusiastici “perché?”. Vi sprono a far sì che questo vincolo, cui siamo tenuti, diventi risorsa: STUDIATE! Seguite con piacere e voglia ciò che i vostri docenti con tanta dedizione e spirito di resilienza vi stanno proponendo attraverso la didattica a distanza. So per certo che siete nei loro pensieri, oltre che nei loro cuori. Il Capialbi vi è vicino, ogni giorno cerca in ogni modo di far sì che nessuno di voi si senta trascurato. Ci stiamo attivando coralmente perché siamo convinti, oggi ancor più di prima, che ciò che rende l’essere umano unico sia la reciprocità, la solidarietà e lo stare assieme, anche se a distanza, ma ASSIEME!

Stare tutti uniti ci permetterà di non sentirci soli, di entrare in sintonia e in empatia vicendevolmente seppur attraverso gli strumenti tecnologici, di abbracciarci virtualmente, in attesa di tornare a stringerci la mano, bere un caffè, mangiare una pizza, di nuovo tutti quanti assieme. Vi lascio con questo pensiero, che ritengo sia molto significativo: “Fin quando il nostro intelletto sarà libero, nessun vincolo neanche le catene potranno imprigionarci!” (Seneca). Ecco, cari ragazzi, fate in modo che il vostro intelletto sia libero, nutritelo con lo studio, l’amore per il sapere e la conoscenza e state tranquilli perché io e tutti i vostri docenti vi siamo vicini, e per qualsiasi dubbio e incertezza contattateci, saremo ben lieti di sentirvi, vedervi e continuare a vivere assieme a voi!

Antonello Scalamandrè

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