Secondo l’Unesco, attualmente oltre mezzo miliardo di bambini è costretto a restare a casa. In particolare sono 516.615.598 i bambini coinvolti nei divieti a causa dei coronavirus, mentre sono 56 i Paesi in cui sono state chiuse le scuole, Cina compresa.
La maggior parte di questi studenti sono quelli delle primarie e delle secondarie (434.941.534), mentre gli studenti universitari sono 81.674.064.
Tuttavia, nel rendere noti i dati, non si sarebbe tenuto conto di chiusure ordinare delle scuole in alcune Nazioni, come il Giappone dove i ragazzi sono in vacanza, mentre altre stanno chiudendo solo parzialmente come in alcuni Stati degli Usa.
In ogni caso, fa presente l’Unesco, a essere maggiormente colpiti, come sempre, sono soprattutto i bambini e le famiglie disagiate, per i quali le chiusure diventano un problema sociale grave:
In alcune parti del mondo andare a scuola significa ricevere un pasto fornito dalla scuola
Non tutte le famiglie possono avere computer o rete a casa, quindi la chiusura delle scuole di fatto rende impossibile anche una didattica alternativa come l’insegnamento a distanza
Scuole chiuse con genitori che lavorano significa di fatto lasciare i bambini a casa da soli, il che significa non solo esporli al rischio di comportamenti pericolosi ma anche all’influenza negativa dei loro pari, per esempio per il consumo di droga
In ambienti svantaggiati diventa difficile far tornare i bambini in aula dopo un prolungato periodo di chiusura delle scuole
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