Secondo alcuni ricercatori della University of Southern California e della Johns Hopkins, per limitare il contagio da virus “i vaccini dovrebbero essere dati ai più grandi diffusori del virus, in maggioranza i giovani, e solo dopo ai più vulnerabili”.
Dunque una posizione diametralmente apposta da chi sostiene che i primi ad essere vaccinati devono essere gli anziani, le persone più deboli e a rischio Covid, dal momento che la percentuale di morti di alta si è abbattuta proprio su questa fascia di età.
Secondo questi esperti il modo migliore di limitare la diffusione del virus, e proteggere così i più vulnerabili, è proprio immunizzare i più giovani, vale a dire dunque i ragazzi delle scuole, gli alunni prima dei loro prof.