La presente per informare del “dopo” prove INVALSI, dal punto di vista di chi insegna in una scuola superiore di II grado.
Le prove per le Seconde degli Istituti superiori si sono svolte martedì 9 maggio e la scadenza per la “correzione” ad opera delle scuole è oggi lunedì 15.
Ora, senza sminuire l’importanza della discussione sulla valenza valutativa di queste prove che anima il dibattito mediatico io, come un’enormità di altri insegnanti, ci siamo trovati in un’altra situazione vergognosa della quale desidero rendervi partecipi.
La cosiddetta “correzione” del test consisteva nella trasformazione di un compito svolto su carta in una maschera Excel predisposta dall’Invalsi. Chi si è occupato di questa “trasformazione di formato” sono gli insegnanti di tutti gli istituti superiori d’Italia per ore ed ore di lavoro, preferibilmente in coppia con uno che detta e l’altro che scrive per ridurre un minimo i tempi della singola registrazione e l’alienazione. La qualifica di questo lavoro obbligatorio prevede una competenza (valutabile sicuramente con opportuno test!) inferiore al centralinista dei call center, figuriamoci alla dattilografa, o al tornitore, diciamo pure che è una figura lavorativa che non esiste tanto inutile essa è.
E invece ci siamo trovati in migliaia, docenti, l’uno a dettare, l’altro a digitare per ore: “Domodossola, Ancona, Domodossola, Como…Vero, Vero, Falso, Vero…” (per gli amanti del genere ho traccia video della perfomance).
Mediamente abbiamo impiegato 4’ a compito da moltiplicare per le due materie esaminate, per il numero di studenti per classe (p. es. 22), per tutte le classi seconde esaminate.
Quest’anno ho visto chiara la vergogna di questo impiego fantozziano di fronte ai nostri studenti i quali non hanno ancora ben chiaro cosa succede dopo il loro svolgimento (o non) della prova. E mi sembra giusto che anche loro sappiano come il nostro lavoro viene stimato in questa specifica situazione.
Le schede perforate per la lettura dei dati risalgono al 1725, più tardi sono state inventate molte altre varianti più pratiche per fornire ad un computer numeri introducendo fogli di carta.
Nel 2017 noi invece ci siamo impiegati/adeguati a questo lavoro per uno scopo che vorrei lasciar indovinare a chi legge suggerendo solo un sottotitolo alla vicenda, famoso e purtroppo pertinente: Il medium è il messaggio (Mc Luhan 1964).