Gli Uffici scolastici provinciali non hanno ancora ricevuto la nota ministeriale n. 1459 dell’8 giugno scorso, con la quale l’Amministrazione centrale, in risposta a un quesito, ha affermato che i corsi di 1.500 ore (60 crediti) danno luogo all’attribuzione di 3 punti nelle graduatorie permanenti. Esattamente come se si trattasse di master.
E la mancata trasmissione del documento sta ingenerando una sorta di applicazione a macchia di leopardo. Alcuni centri servzi amministrativi, infatti , avrebbero già uniformato il loro comportamento all’orientamento dell’amministrazione centrale, avendo attinto la notizia da altre fonti.Altri Uffici scolastici provinciali, invece, starebbero continuando a valutare 2 punti anche i corsi di 1.500 ore, perché il Miur non ha fornito agli uffici periferici alcun chiarimento a riguardo.
Ciò vuol dire che, se il Ministero dell’istruzione non interverrà tempestivamente, non si farà in tempo a correggere eventuali errori di valutazione nemmeno in sede di formazione delle graduatoria defintive.
E ciò potrebbe esporre l’amministrazione ad un massiccio contenziosi giurisidizionale che, stante l’orientamento espresso dall’Amministrazione centrale, potrebbe esporre gli Uffici periferici a giudizi di pressochè sicura soccombenza.
Tanto più che il Ministero ha detto chiaramente che: "un attestato di perfezionamento o un master universitario" si legge nella nota 1459/2005 "che consentono l’acquisizione di 60 crediti, corrispondenti a 1.500 ore di impegno complessivo da parte dello studente, di durata annuale, danno diritto a punti 3 come prescritto nell’art. 1 novies della legge n. 43/2005".