I corsi di abilitazione per i docenti precari con una anzianità di servizio minima, vanno organizzati il prima possibile, subito dopo la pubblicazione dei concorsi, e vanno aperti anche ai supplenti delle paritarie e degli istituti di formazione: a chiederlo all’esecutivo è Gabriele Toccafondi, capogruppo di Italia Viva in Commissione Cultura alla Camera.
“Il ministero dell’Istruzione – dice il deputato toscano – sa quanto siano necessari i concorsi e quanto importante sia farli partire a brevissimo compreso il concorso abilitante. Come Italia Viva continuiamo a sollecitare il governo a procedere anche con i decreti per l’abilitazione dei docenti delle paritarie e delle scuole di formazione e siamo stati rassicurati sul fatto che sarebbero stati emanati immediatamente dopo quelli che vedranno la luce nei prossimi giorni”.
Il parlamentare di Italia Viva ricorda che “il ministero, che – è corretto ribadirlo – ha fino a oggi prestato fede a tutti gli impegni assunti su questa materia”; per questo, auspica che “possa passare nel più breve tempo possibile dalle parole ai fatti, trasferendo entro la fine della prossima settimana al CSPI anche i decreti relativi a quest’altra procedura”.
Toccafondi, quindi, fa riferimento alla legge n. 62 del 2000, che ha introdotto le “Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all’istruzione“: secondo il deputato di Italia Viva, l’obiettivo è quello “di rassicurare tutti i soggetti coinvolti, perché non sia vanificato il lavoro fatto a dicembre per trovare un equilibrio tra le diverse esigenze, ma soprattutto per poter garantire che l’avvio del prossimo anno scolastico possa avvenire in un clima ordinato e senza discriminazioni tra scuole ‘figlie e figliastre’, dato che il sistema pubblico è composto da scuole statali e non statali, con pari dignità”.
“Siamo vicini – conclude Toccafondi – alle associazioni di enti che gestiscono scuole paritarie e le scuole di istruzione professionale, ai ragazzi che le frequentano, ai docenti che attendono di potersi abilitare. Le scuole, in particolare, non chiedono altro che di esser emessi nelle condizioni di poter rispettare le leggi: permettiamoglielo”.
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