Alunni

Corsi di cucito e di arte floreale: in Francia una scuola privata cattolica tradizionalista per sole ragazze scatena la polemica

Gonne lunghe, decisamente al di sotto del ginocchio, niente scollature, spalle coperte e pantaloni vietati. Così andranno a scuola le ragazzine – sì, perché è di una scuola per sole ragazze che parliamo, ovviamente… – a Châtillon-sur-Chalarone, un piccolo comune di appena cinquemila abitanti, una cinquantina di chilometri a nord di Lione.

E se questo è l’abbigliamento, figurarsi l’offerta formativa: corsi di cucito, di cucina, di arte floreale e di economia domestica, contribuiranno “al pieno sviluppo dei loro talenti e all’educazione della propria sensibilità femminile”, così si legge sul sito della scuola.

Apprendiamo la notizia dalle pagine del quotidiano Le Figaro, che senza mezzi termini parla di connotazione di genere nella “vision” e nel piano didattico della Maison d’Education Pauline Marie Jaricot, questo è il nome dell’Istituto di cui si parla, una scuola privata cosiddetta “hors contrat”, che non riceve, cioè, alcun finanziamento da parte dello Stato.

Di stampo cattolico tradizionalista (le celebrazioni eucaristiche si svolgono secondo il rito di San Pio V, in latino), colpisce nella home page dell’Istituto una citazione di Napoleone I Bonaparte che, rivolgendosi alla prima donna sovrintendente della casa educativa della Legion d’onore, dice testualmente “Signora, occorre che formiate delle madri che sappiano, a loro volta, allevare i loro figli e le loro figlie. L’avvenire del mondo è nelle mani delle donne”. Per i primi dell’Ottocento poteva anche andar bene, ma nel 2024…

Le ragazze che decideranno di iscriversi alla Maison d’Education Pauline Marie Jaricot – che comprende le classi dalla prima media in poi, fino al diploma – dovranno rispettare il regolamento d’Istituto: saranno, ad esempio, obbligate a sottoporre all’attenzione della preside gli eventuali libri personali introdotti in istituto e dovranno, altresì, dichiarare di non essere titolari di account sui vari social. I telefonini sono ammessi, ma soltanto quelli di prima generazione non collegabili a Internet.

Intervistato da Le Figaro, il sindaco della minuscola cittadina dove sorgerà la scuola si dichiara sorpreso da questo progetto educativo che riporta indietro la Scuola di un centinaio di anni, ma non più di tanto: a qualche chilometro fuori dal paese c’è già – dall’inizio degli anni Ottanta – una scuola simile, ma al maschile. Non è raro dunque – aggiunge il sindaco – vedere passeggiare gruppi di ragazzi con cappa, berretto e calzettoni fin sotto il ginocchio.

La nascita della nuova scuola per sole ragazze non è passata, comunque, inosservata e ci sono già in atto dei sit-in di protesta da parte di attivisti e abitanti del paese. Intervistata dal quotidiano Le Parisien, una donna del luogo esprime il suo sconcerto per la creazione di “una scuola tradizionalista d’altri tempi” e si chiede come mai il Governo di una Repubblica laica possa autorizzarne l’apertura nel XXI secolo.

Gabriele Ferrante

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