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Corsi di recupero: poche risorse, molti dubbi

L’inchiesta fa registrare un disagio diffuso, presente variamente presso tutte le scuole medie superiori, in parte dovuto alla novità dell’iniziativa ministeriale, in parte dovuto alla pesante e ormai non più sostenibile eredità, ricevuta dal laisser faire degli scorsi anni. 

Ormai il 42% degli alunni promossi (circa 760.000 ragazzi), andava avanti con almeno un debito e solo uno su quattro recuperava ogni anno le precedenti carenze accumulate.
Inadeguatezza di risorse, dubbi interpretativi sulle norme, rischio incombente di ricorsi contro le bocciature, sono questi i problemi che l’inchiesta registra e racconta.
L’indagine è stata condotta nelle principali dieci città italiane (Torino, Venezia, Milano, Genova, Bologna, Roma, Napoli, Bari, Cagliari, Palermo) e in tre tipologie di scuole (licei, istituti tecnici e istituti professionali) e fotografa una situazione estremamente confusa in cui le scuole faticano ad orientarsi.
Nel 53,4% degli istituti interpellati, le risorse finanziarie non sono ritenute adeguate per fare fronte al fabbisogno di corsi di sostegno e di recupero. E questo dato conferma le criticità presenti soprattutto negli indirizzi tecnici e professionali per i quali servirebbero risorse compensative.
Il 63,4% dei presidi dichiara che i professori interni sono disponibili in numero adeguato per gestire tutti i corsi di sostegno e di recupero durante l’anno, ma per i corsi estivi si preannuncia (soprattutto se fatti ad agosto) un quasi totale disimpegno dei docenti interni, nonostante l’appeal dei 50 euro lordi di compenso orario.
Nel 53,4% delle scuole si ritiene che i corsi di recupero avranno un’incidenza negativa sulla formazione delle classi e degli organici. Tale dato è preoccupante soprattutto negli istituti tecnici e professionali dove le percentuali degli alunni con debiti, che saranno bocciati allo scrutinio finale, sono di gran lunga superiori a quelle dei licei.

Il dossier non è solo testimonianza, è anche proposta.

Esso contiene, infatti, i consigli dell’avvocato sui punti più delicati o controversi per evitare il contenzioso e per definire ruoli e competenze dei singoli docenti e degli organi collegiali.
E inoltre fornisce alcuni esempi di modulistica da utilizzare durante le diverse scadenze e nelle comunicazioni alle famiglie.

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Redazione

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