Le organizzazioni sindacali lombarde più rappresentative del comparto scuola, FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS e GILDA, chiedono unitariamente al Miur e all’USR Lombardia, di emanare chiare disposizioni in merito alla “dovuta rifusione” delle spese di viaggio che stanno sostenendo i corsisti lombardi fuori sede che frequentano il corso di riconversione su sostegno di cui al DDG 7/2012.
Infatti, i docenti fuori sede, più volte alla settimana devono raggiungere le sedi lombarde delle Università Bicocca e Cattolica di Milano, dove si tiene il corso avviato lo scorso mese di febbraio e che probabilmente terminerà nel periodo giugno-luglio 2017. L’azione sindacale è stata avviata dalla segretaria generale della CISL Scuola Lombardia Prof.ssa Adria Bartolich, la quale, dopo aver accolto le giuste istanze di un gruppo di corsisti che hanno chiesto il suo aiuto, ha allertato le altre OO.SS. regionali, ed insieme hanno redatto e inviato la richiesta unitaria con la speranza che si giunga ad una risoluzione bonaria della controversia.
Anche perché, se la vertenza dovesse approdare in tribunale, l’amministrazione scolastica vedrebbe “de plano” condannata a rifondere corsisti e spese di lite. Quest’ultime, tra l’altro, sempre e comunque a carico dei contribuenti, tra cui gli stessi ricorrenti, tanto per ricordarlo. Visto che ultimamente, sembra che l’amministrazione scolastica ci stia prendendo gusto a soccombere in giudizio, sperperando pubblici denari e risorse umane in inutili contenziosi nati morti o persi in partenza che dir si voglia.
I sindacati lombardi, nella nota, chiedono anche la riapertura del CIR Lombardia recentemente rinnovato per permettere ai corsisti di frequentare il tirocinio diretto durante le ore di lezione in affiancamento ad un collega tutor esperto di scuola. Tale criterio, infatti, non è attualmente previsto dagli articoli del CIR che disciplinano la fruizione dei permessi.
Ad oggi, come abbiamo già avuto modo di denunciare lo scorso mese di aprile, alcuni Dirigenti lombardi continuano a non erogare i dovuti permessi per il diritto allo studio, e a non voler rifondere le spese di viaggio sostenute dai corsisti per raggiungere la sede del corso, quantunque quest’ultimi utilizzino i mezzi pubblici e non i mezzi propri come una recente norma legislativa ha vietato. Questi Dirigenti è evidente che si stanno muovendo in contrasto con il CIR e la norma contrattuale scritta nell’art. 64 comma 3 del vigente CCNL Scuola. CIR e CCNL non sono fumetti da leggere se si vuole passare un po’ il tempo, ma rappresentano una normativa a cui attenersi scrupolosamente. Il contratto “ha forza di legge tra le parti” come recita l’art. 1372 del Codice Civile “Conventio legem dat contractus.”
Molto probabilmente, questi Dirigenti non si rendono neanche conto delle gravi responsabilità civili e anche penali a cui si espongono con la negazione dei permessi previsti dalle norme legislative o contrattuali. La sveglia poi suona, purtroppo per loro, quando arrivano in presidenza gli atti di citazione in giudizio civile o gli avvisi di garanzia della Procura della Repubblica.
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