Dopo l’incisivo e provvidenziale intervento della consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Paola Macchi, di cui abbiamo dato notizia, in merito all’attivazione dei corsi di riconversione sul sostegno del personale docente in esubero, il Rettore dell’Università Bicocca di Milano ha risposto in tempi rapidissimi alla consigliera lombarda penta stellata dicendo che i corsi verranno attivati non più tardi del mese di dicembre 2015, e che il ritardo è stato dovuto a difficoltà organizzative.
Si legge nel comunicato stampa del Gruppo M5S Regione Lombardia: “Nelle scorse settimane siamo stati chiamati da un gruppo di docenti lombardi che ci ha chiesto di intervenire per sbloccare la situazione inerente alla mancata attivazione dei corsi di riconversione sul sostegno destinati al personale docente in esubero di cui al D.D.G. n. 7 del 12 aprile 2012. La Consigliera regionale Paola Macchi si è attivata per portare il problema all’attenzione dell’Assessore regionale all’Istruzione Valentina Aprea ma ha anche chiesto ai Rettori delle due Università lombarde coinvolte – Bicocca e Cattolica – i motivi per cui, dopo più di 3 anni, ancora non fossero stati attivati tali corsi. Con una lettera ci ha risposto il Rettore dell’Università Milano Bicocca, Cristina Messa, asserendo che avvieranno entro la fine dell’anno 2015 il corso di specializzazione per le attività di sostegno destinato al personale docente in esubero. “Il Rettore ha anche tenuto a precisare che il ritardo è dovuto alla difficoltà di organizzazione di un percorso formativo molto complesso”.
La Consigliera Paola Macchi, anche a nome degli Insegnanti Tecnico Pratici e di tutti i gli altri Insegnanti che attendo l’attivazione dei corsi, dichiara: “Siamo lieti che la nostra lettera di richiesta coincida con la decisione di attivare i corsi all’Università Bicocca entro dicembre 2015, seppure con moltissimo ritardo, anche due anni, rispetto alle altre regioni. Abbiamo chiesto, comunque, ulteriori delucidazioni al Rettore per sapere per quanti insegnanti sarà attivato il corso e quali saranno eventuali criteri di precedenza per l’iscrizione; ricordiamo che in Lombardia gli aventi diritto a questi corsi sono 607 unità. Vorremmo inoltre sapere che ruolo ha il Ministero in tutto questo percorso: oltre a provvedere al pagamento dei corsi, avrebbe dovuto vigilare sulla loro immediata attivazione, cosa che ovviamente non è avvenuta. Ora siamo in attesa di una risposta anche dal Rettore dell’Università Cattolica, che auspichiamo segua l’esempio della sua collega”.
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