Per il sostegno agli alunni disabili, in Italia si vive una situazione paradossale, con oltre il 30 per cento delle 150 mila cattedre in organico che ogni anno assegnato a personale precario. Inoltre, occorrono gli specializzati, visto che delle oltre 13 mila assunzioni a tempo indeterminato autorizzate questa estate, ne sono state assegnate appena 1.600.
Al Miur sono consapevoli dell’emergenza, tanto che il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, rispondendo al deputato Catello Vitiello, del Gruppo misto, durante il question time alla Camera del 31 ottobre, ha ricordato che presto partiranno gli attesi corsi specializzanti.
“È imminente l’attivazione di percorsi di specializzazione sul sostegno per tutti i gradi di istruzione, per un numero consistente di posti – ha spiegato il ministro -: ciò consentirà, da un lato, di garantire la continuità didattica in favore degli alunni con maggiore bisogno di integrazione, ovviando, almeno in parte, alla cronica carenza di docenti specializzati, e, dall’altro, di assicurare ai docenti maggiori e diversi percorsi professionali”.
Inizialmente, Bussetti aveva parlato dell’avvio di un corso da circa 10 mila posti. Negli ultimi giorni, però, ha fatto intendere che potrebbero essere anche di più.
Bussetti ha ricordato che i docenti assunti sui posti di sostegno sono tenuti al rispetto del vincolo quinquennale di permanenza nella sede (o meglio quattro anni dopo l’annualità di prova), prima di poter accedere alla mobilità professionale: gli unici a potersi spostare prima, dopo avere ottenuto l’immissione in ruolo, saranno i soprannumerari e coloro che si avvalgono della Legge 104 del 1992.
Una novità importante, introdotta dalla legge di bilancio in approvazione nelle prossime settimane in entrambe le Camere.
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