I lettori ci scrivono

Corsi e ricorsi storici ai tempi della pandemia

Interrogando la storia, si riscontrano in periodi diversi fenomeni e circostanze simili. La realtà storica da un secolo ad un altro muta profondamente, ma possono determinarsi analogie tanto che anche le epoche più lontane ci aiutano a comprendere meglio il tempo in cui viviamo.

È ormai noto che la storia si ripeta e che gli stessi o simili eventi si ripropongano ciclicamente e con una certa cadenza.

E’ interessante ricordare che correva l’anno 2003 quando le autorità sanitarie cinesi avevano segnalato diversi casi di sars. Alle aperture iniziali fece seguito un periodo di informazioni più scarse da parte della Cina, con le amministrazioni locali che cercavano di minimizzare il problema, dichiarando sotto controllo la situazione.Oggi,a distanza di anni,un nuovo coronavirus ancora una volta “made in China”, per quanto se ne sappia, sta minacciando con caratteristiche ormai pandemiche la salute planetaria.

“Il tempo del covid” sta cambiando il tempo nostro, che si è asservito cambiando colore, stato d’animo… varia, muta al variare dei tempi.

Ciò che oggi si ripropone è già accaduto nel passato e puntualmente ritorna anche se ogni ricorso comprende ed ingloba sempre il corso precedente. Lo supera e lo completa certo, presentando qualche cosa di nuovo e di diverso. Questo è il cammino dell’umanità, che molti anni fa è stato interpretato da G. Battista Vico come una serie di corsi e ricorsi storici: da ogni epoca oscura si passa ad una eroica e quindi ad una luminosa, governata dalla ragione, alla quale seguirà una nuova decadenza e la successiva rinascita, in un ciclo eterno di caduta e ripartenza.

Risulta chiaro applicare questo concetto ai nostri giorni, scanditi più che dal passare dei minuti, dal numero di contagiati e dal virus Covid-19: un’epidemia che incalza con le conseguenti restrizioni e con i suoi lati oscuri, dal business delle mascherine a quello delle case farmaceutiche e poi “la casta dei vaccini”.

C’è scarsa preparazione e incapacità di programmazione, di organizzazione sanitaria: schemi poco chiari da mettere in atto per la salute di tutti i cittadini. La politica è debole, le coorporazioni sono forti: siamo in balìa del caso e tutto diventa incomprensibile.

I nuclei fondanti, dalla famiglia alla scuola, stanno attraversando ripercussioni notevoli potenzialmente devastanti per la collettività.Il governatore prende decisioni, per salvaguardare uno dei diritti inalienabili, il Tar le boccia.

Si fa fatica a pensare ad un’epoca più oscura di quella in cui ci si racconta che bar e ristoranti siano chiusi e invece su metropolitane, autobus, aziende, scuole e uffici col virus ci puoi fare i “gargarismi”. È tutto contraddittorio!

Storicamente si ripropongono anche ulteriori avvenimenti ciclici come la schiavitù, che non è del tutto scomparsa ma ha assunto altre modalità. È una forma di schiavitù, oggi più nascosta, meno appariscente e più subdola.

Ma chi è che regola e controlla i corsi e i ricorsi storici? Quando un popolo va incontro a un processo di decadenza, bisogna trovare un rimedio dalle energie stesse di quel popolo oppure dall’esterno e, oggi, più che mai stiamo assistendo invece alla sottomissione di un popolo, che ignaro del suo destino  è ormai suddito di un potere oscuro.

E la storia continua…e la dottrina vichiana è oggi  un severo monito rivolto a chi inclina verso una visione troppo ottimistica dell’umanità e del suo cammino.

Respirando quest’aria, mi vien da sperare che, confermando l’esattezza della teoria del Vico, torni lo splendore dell’età dell’oro.

Raffaella Solano

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