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Corsi Indire sostegno 2025, partenza tra le polemiche. L’appello: differenziarli dal Tfa, grave squilibrio

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April 14, 2025

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Si attende a breve l’avvio dei corsi INDIRE riservati ai docenti che hanno conseguito il titolo di specializzazione su sostegno all’estero, e le polemiche non si sono affatto placate.

Sono giunte in redazione numerose lettere da parte di docenti aderenti al Coordinamento Insegnanti Per l’Inclusione che contestano l’avvio dei corsi INDIRE finalizzati al riconoscimento, o comunque alla conversione, dei titoli di specializzazione conseguiti all’estero.

Come noto, il fenomeno dei titoli esteri, sia di abilitazione che di specializzazione su sostegno, negli ultimi anni ha assunto dimensioni davvero ragguardevoli, interessando migliaia di docenti che si sono rivolti ad università ed entri stranieri, soprattutto rumeni e spagnoli, per il conseguimento del titolo abilitante o del titolo di sostegno.

Di contro, il Ministero dell’Istruzione e del Merito non è stato in grado di far fronte alle numerosissime richieste di riconoscimento di detti titoli esteri, e gli organi della Giustizia amministrativa, sia di primo grado che di appello, sono stati investiti da una notevole mole di contenzioso.

Per tentare di mettere una pezza, è stato previsto l’avvio di un apposito corso gestito da INDIRE per consentire ai docenti specializzati all’estero di ottenere l’equiparazione del titolo con quelli rilasciati nel nostro ordinamento.

Contro questa soluzione si sono tuttavia schierati quanti, come i numerosi docenti che ci hanno scritto, hanno frequentato i corsi universitari di specializzazione per le attività di sostegno (TFA).

A loro avviso infatti, se da un lato i titoli rilasciati al termine di questi corsi INDIRE avranno validità esclusivamente nel sistema scolastico italiano, ma avranno lo stesso valore del TFA Ordinario nelle graduatorie scolastiche, ciò rischia di produrre a loro avviso un grave squilibrio in termini di formazione del personale docente, con possibili ripercussioni sulla formazione degli studenti.

La differenza sostanziale, sottolinea questo gruppo di docenti, è che i corsi INDIRE saranno svolti principalmente online e non prevedono un tirocinio diretto presso le scuole, per chi ha tre anni di servizio sul sostegno (art. 6 del D.L. 71/2024); inoltre, i corsi INDIRE saranno accessibili per chi ha conseguito un titolo di specializzazione sul sostegno presso università estere e che potranno accedere, allo stesso modo dei triennalisti, senza nessun tipo di selezione o sbarramento e senza una verifica degli anni di servizio. Semplicemente potranno entrare rinunciando al ricorso per il procedimento di riconoscimento del titolo estero (art. 7 del D.L. 71/2024).

Chiedono quindi di marcare nettamente la differenziazione dei due titoli, non solo assegnando punteggi diversi all’interno delle graduatorie, ma sopperendo al fabbisogno di insegnanti per le attività di sostegno didattico accordando la priorità agli specializzati TFA Ordinario, nonché di prevedere l’assunzione prioritaria degli specializzati con TFA Ordinario e l’inserimento in coda alla prima fascia delle GPS per i futuri corsisti INDIRE.

Vedremo se il Ministero darà ascolto a questo accorato appello.