Attualità

Corsi Lis, Bussetti: “6 milioni per attivare subito i percorsi formativi per docenti”

Il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, commenta su Facebook, la laurea di Lorenzo, il primo ragazzo non udente laureato con 110 e lode all’Università di Pisa con la tesi “I sordi, l’audiovisivo e i nuovi media”.

“La Lingua dei segni costituisce uno strumento importante di inclusione, di pari opportunità, di accesso alla comunicazione e piena partecipazione alla vita collettiva delle persone con deficit uditivo. L’impegno di Lorenzo deve essere sostenuto con forza”, afferma il ministro.

Bussetti rilancia: “A dicembre abbiamo firmato un protocollo d’intesa che ha l’obiettivo di formare docenti esperti e qualificati nella Lis e favorire la completa inclusione scolastica dei bambini sordi segnanti. I corsi daranno una risposta attesa da molto tempo. Grazie a 6 milioni di euro già a disposizione, avvieremo subito i percorsi formativi destinati ai docenti di sostegno. Nessun ragazzo deve essere lasciato indietro”.

La LIS (Lingua dei Segni Italiana) permette di comunicare senza utilizzare la voce: non è un linguaggio mimico, ma possiede una grammatica e una sintassi con regole precise che possono variare da una lingua dei segni all’altra (a diverse nazioni, infatti, corrispondono diverse lingue dei segni).

Struttura e sintassi della Lingua dei Segni

La LIS, così come segnala Ability Channel, da cui traiamo la scheda, è spesso differente dall’italiano ma può avere numerose similitudini con altre lingue orali e quindi ha una vera e propria struttura e sintassi. Vediamo alcune caratteristiche:

  • I verbi non si coniugano in base al tempo, ma devono concordare sia con il soggetto, sia con l’oggetto dell’azione;
  • La concordanza di verbi, aggettivi e nomi non è basata sul genere, maschile e femminile, ma sulla posizione nello spazio in cui il segno viene realizzato;
  • Ci sono varie forme per il plurale normale e il plurale distributivo, cosa sconosciuta alle lingue europee, ma note in quelle oceaniche;

Il segno di ogni lingua può essere scomposto in 4 componenti manuali:

  • movimento
  • configurazione
  • orientamento
  • luogo

e componenti non manuali:

  • espressione facciale
  • postura
  • componenti orali
Andrea Carlino

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