“Lo scorrimento nelle graduatorie per l’ammissione ai corsi di laurea magistrale di Medicina e Chirurgia è lento ed inefficiente. A nulla è valso, lo scorso luglio, aver chiesto di ‘rivedere il Decreto Ministeriale relativo a tali procedure di ammissione’ e trovare soluzioni urgenti per evitare quello che, in sostanza, è già accaduto: il blocco quasi totale dello scorrimento della graduatoria unica nazionale, con relativi disagi a tutti gli studenti che erano risultati idonei e che restano ancora in attesa di una celere assegnazione”.
Lo affermano i deputati del Movimento 5 Stelle in commissione Cultura che, alla luce di questa situazione, hanno presentato un’interrogazione, a prima firma Francesco D’Uva, per sapere quali iniziative intenda assumere il ministero per garantire il regolare scorrimento della graduatoria nazionale, fino ad esaurimento dei posti disponibili, come disposto dal decreto ministeriale 30 settembre 2014, n.757.
“L’impasse è determinata, come già avevo evidenziato in una mia precedente interrogazione rivolta al ministro Giannini, da diversi fattori – afferma Francesco D’Uva -. In primis, da una ‘superficialità’ strutturale del Decreto Ministeriale 5 febbraio 2014 n.85, soprattutto rispetto a quei punti che riguardano la possibilità o meno di un candidato di rinunciare e di non immatricolarsi nella sede assegnatagli in graduatoria e attendere che si liberi un posto in una sede più gradita.
Ricordo – aggiunge – che per accedere ai corsi di laurea magistrale in Medicina e Chirurgia è necessario superare l’apposita prova, unica e con contenuto identico su tutto il territorio italiano. I posti assegnati in totale sono 10.551, distribuiti in base alla graduatoria nazionale finale.
Il problema, però, nasce dall’eccessivo numero di preferenze esprimibili da parte di ogni candidato nonché le cosiddette doppie immatricolazioni ha determinato un prevedibile blocco al quale non ha posto rimedio neppure la proroga decisa dal Miur al 1 ottobre 2014”.
I deputati M5s in commissione cultura si chiedono: “E’ cambiato qualcosa? La situazione è migliorata? Assolutamente no. Ecco perché torniamo con forza, oggi, a sollecitare nuovamente il Ministro perché si interessi con fattività ad un problema che riguarda tantissimi giovani studenti italiani: gli stessi che dovrebbero rappresentare il futuro dell’Italia e che invece, troppo spesso, sono relegati agli ultimi posti”.
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