Corsi sostegno Indire: 40 esperti (con Dario Ianes) scrivono al Ministro e all’Osservatorio e pongono 7 domande a cui non sarà facile rispondere
Sono poco meno di 40 (almeno per ora) gli esperti inclusione che hanno inviato al ministro Valditara e all’ Osservatorio Permanente sull’inclusione scolastica una breve ma incisiva lettera per sollecitare risposte su una serie di problemi rimasti aperti anche dopo la riunione della giornata del 1° aprile.
“In questa data – scrivono gli esperti – si è riunito finalmente, dopo più di un anno di attesa, l’Osservatorio permanente sull’inclusione scolastica del Ministero dell’istruzione e del merito, ricostituito con decreto ministeriale n. 185 del 10 settembre 2024. L’incontro aveva ad oggetto, in particolare, il decreto legge 71/2024 co0 n cui il Ministero, tra l’altro, intende, affidare ad INDIRE corsi di 30 crediti formativi (o forse qualche credito in più…) per ovviare alla mancata specializzazione dei docenti per le attività di sostegno”. “Su tale decreto – si legge ancora nella lettera – accademici, docenti, autorevoli esperti del settore e componenti dei CTS (Centri Territoriali di Supporto), hanno posto pubblicamente, tramite un articolo uscito su Superando (inviato al Ministro Valditara e alla Sottosegretaria con delega all’inclusione scolastica Paola Frassinetti), una serie di quesiti”. A questo punto vengono riportati tutti e 7 gli interrogativi per i quali gli esperti attendono altrettante risposte.
Come garantire la qualità della formazione dei docenti da incaricarsi sul sostegno? Già 60 CFU (crediti formativi universitari) risultano ancora insufficienti, ora sono stati ridotti a 30 (o forse 40 o 48 secondo altre bozze circolanti) per i corsi Indire, quando già il Decreto Legislativo n. 66/2017 indicava all’art. 12 la obbligatorietà per i docenti della scuola dell’infanzia e primaria di conseguire in totale almeno 120 crediti formativi e le Associazioni stesse (ad esempio la FISH con la sua Proposta di Legge sulla istituzione di cattedra di sostegno) propongono di estendere questa norma anche alle scuole secondarie di primo e secondo grado, a dimostrazione dell’importanza che i genitori attribuiscono alla formazione iniziale dei docenti di sostegno.
Sono in atto corsi da 60 CFU, come è possibile che si equiparino ai corsi da 30 (o 40 o 48…) crediti gestiti da INDIRE, che partiranno quasi in parallelo?
Perché è stato scelto INDIRE come Ente di formazione? Questa funzione non è di sua competenza (come ha pubblicamente dichiarato la SIPES), è stato necessario cambiare lo statuto per far fronte a questa richiesta, di conseguenza si è dovuta spostare di sei mesi l’entrata in vigore del decreto (art. 7 bis della legge di conversione del decreto legge 106/2024)
In base a quali criteri verranno individuati i formatori in questi corsi, visto che non si accenna ad alcun concorso per svolgere questo compito (Art. 97 Costituzione) o selezione pubblica?
Che tipo di formazione sarà proposta? Se sarà tutta a distanza con lezioni online, come si potranno assicurare le competenze mediante attività laboratoriali, indispensabili per acquisire le abilità necessarie per le attività di insegnamento, in special modo con incarico sul sostegno?
Ci chiediamo come si possa equiparare il titolo di specializzazione sulle attività di sostegno all’inclusione conseguito in Italia a quelli acquisiti in università di Paesi in cui gli alunni e le alunne con disabilità frequentano soltanto le scuole speciali o percorsi separati.
In riferimento all’Allegato B al Decreto 71 relativo al fabbisogno dei docenti nella scuola secondaria, come si giustifica il contingente previsto dal MIM per il sostegno, considerata la saturazione delle graduatorie provinciali delle supplenze per la classe di concorso ADSS per la secondaria di secondo grado in molte province, evidenziata dai bollettini degli Uffici Scolastici Provinciali e aggravata dall’imminente inserimento degli specializzati del IX ciclo TFA?
“Invitiamo l’Osservatorio – concludono gli esperti – a tenere conto dei quesiti che stiamo ponendo e, nel caso non venga data dal Ministero una risposta esauriente, ad esprimere parere negativo sul Decreto in oggetto”. Fra i firmatari del documento ci sono anche Dario Ianes, Raffaele Iosa, Massimo Nutini, Michela Verdecchi (per conto del Collettivo Docenti di Sostegno Specializzati), Roberta Passoni, Pasquale Moliterni, Salvatore Maugeri e molti altri.