Dal professore Salvatore Nocera, esperto di inclusione e disabilità, riceviamo e pubblichiamo.
Il Decreto-legge n. 71/2024, concernente, tra l’altro, tre articoli 6, 7 e 8 sull’inclusione scolastica degli alunni con disabilità, è stato definitivamente approvato dal Parlamento senza accogliere gli importanti emendamenti proposti dalla FISH e da numerosi comitati, specie il Collettivo dei docenti specializzati, tendenti ad aumentare il numero dei crediti formativi universitari dei supplenti triennali che avevano svolto attività di sostegno senza titolo di specializzazione e dei docenti con titolo di specializzazione conseguito all’estero.
Infatti l’art 6 riguardava i primi che conseguiranno la specializzazione con soli 30 CFU, svolti on line non dalle università, ma dall’INDIRE, senza la necessità delle prove attitudinali selettive, obbligatorie per tutti i docenti di sostegno specializzati presenti e futuri.
L’art. 7 prevede la convalida dei titoli di specializzazione stranieri, purchè i titolari rinuncino ai ricorsi attualmente in atto per ottenere tale convalida.
Trattasi quindi non di una “sanatoria”, come sostengono gli oppositori, ma, a mio giudizio, di una transazione.
Nelle transazioni, ciascuna parte deve rinunciare a qualche cosa; lo Stato rinuncia all’obbligatorietà dei 60 CFU, necessari per conseguire la specializzazione, a fronte della rinuncia dei docenti al contenzioso. Però il Governo ha fatto approvare un importante emendamento all’art. 7, il 7bis con quale si trasforma radicalmente l’Indire, da ente di sola “documentazione, innovazione e ricerca educativa” anche in ente di aggiornamento e formazione per il sostegno agli allievi con disabilità.
A seguito di tale trasformazione, occorreranno, stando all’emendamento, almeno 150 giorni per la ristrutturazione giuridica ed organizzativa dell’ente, più il tempo per bandire il concorso al nuovo personale che verrà assunto e per la l’organizzazione dell’attività di specializzazione dei circa 85.000 docenti che verranno specializzati.
Ora, mentre i 30 CFU sono scritti nell’art. 6, nulla di essi si dice nell’art 7.
Il Ministro Valditara nella sua dichiarazione dopo l’approvazione definitiva del testo ha dichiarato che i CFU “non sono i 10 di cui si è scritto, ma sono almeno 30”.
Il termine “almeno” può essere inteso in due modi: non meno di 30, o non più di 30. In questo secondo caso, essi non saranno più di 30, ma nel primo caso potrebbero anche aumentare.
Su questa interpretazione, data dal sottoscritto, i docenti attuali specializzati potrebbero ottenere una parificazione del numero dei CFU dei neo specializzati ai propri e forse pure le prove selettive, onde realizzare una piena parificazione sostanziale e formale dei titoli di specializzazione.
Questi docenti hanno incontrato la FISH che si è detta disponibile a valutare la possibilità di sottoporre al Ministro queste loro richieste. Il Collettivo ha avanzato un’altra richiesta cioè di far inserire i neospecializzati in coda nelle graduatorie provinciali.
La FISH ritiene questa richiesta irricevibile; infatti, se i neospecializzati avranno un titolo ritenuto legalmente equiparato a quello degli attuali docenti, non sarebbe legittimo metterli in coda, annullando il valore della graduatoria in base ai punteggi.
Chi scrive ritiene anche che il DL, che aveva il requisito dell’urgenza al momento dell’emanazione, perde tale caratteristica nel momento in cui viene aggiunto l’articolo 7 bis proprio a causa degli almeno oltre 150 giorni per l’avvio e la conclusione della specializzazione da parte dell’Indire così trasformata.
L’approvazione di questo emendamento fa sorgere anche seri dubbi di incostituzionalità del decreto che reca la dicitura “per un corretto avvio dell’anno scolastico”, in quanto queste disposizioni non potranno assolutamente essere applicate con l’avvio di questo anno scolastico.
In conclusione, forse se il Governo accogliesse le richieste del Collettivo dei docenti specializzati dell’aumento del numero dei CFU e all’effettuazione delle prove selettive, si potrebbe evitare il rischio del contenzioso per i motivi sopra esposti.
Il Collettivo dei docenti specializzati (collettivodocentispecializzati@gmail.com) ha organizzato per il 30 prossimo alle ore 18 un’assemblea on line nella quale discuterà la situazione anche per gli aspetti giuridici.
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