E’ stata presentata nei giorni scorsi dal Ministero una prima bozza del corso-concorso a posti di dirigente scolastico. Parlare di novità rispetto ai precedenti concorsi per diventare preside è riduttivo: in realtà il nuovo bando propone una procedura del tutto diversa.
Intanto si tratta appunto di un corso-concorso e non di un normale concorso.
L’intero percorso si articola in una serie di fasi, parzialmente diverse per i presidi incaricati con almeno tre anni di servizio.
Per contenere il numero dei partecipanti è prevista una selezione preliminare per titolo (da questa fase sono esclusi i presidi incaricati).
Alle successive prove viene ammesso un numero di aspiranti pari a 4 volte i posti messi a concorso.
A questo punto si passa alle prove scritte, due e non più una soltanto come in precedenza.
La prima prova consiste nello svolgimento di un saggio scritto su tematiche relative a:
– sviluppo della conoscenza in una società globale;
– progettualità formativa nel contesto politico ed economico, scientifico e tecnologico, culturale e sociale;
– valori, comportamenti, pratiche giovanili;
– principi dell’apprendimento, efficienza ed efficacia dell’azione formativa.
La seconda prova scritta (che però non riguarda i presidi incaricati) prevede la predisposizione di un progetto da valutarsi con riferimento a criteri predefiniti (analisi del contesto, definizione degli obiettivi, articolazione e programmazione degli interventi, strumenti di verifica, innovatività)
Chi supera entrambi gli scritti è ammesso alle prove orali (due anche queste) seguite ancora da un vero e proprio corso di formazione che si conclude con un esame finale.
Chi riuscirà ad arrivare al termine di questo lungo e complesso percorso ad ostacoli potrà essere assunto con il contratto da dirigente; al momento si parla di 2800 posti a concorso, mentre l’emanazione ufficiale del bando è prevista subito dopo la conclusione del contratto d’ingresso della dirigenza scolastica.
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