Corso di italiano con le nuove tecnologie rivolto ai minori stranieri
“L’accoglienza non si rimanda a settembre”: con questo slogan, alla Caritas romana, le strutture non profit Consorzio Gioventù Digitale, impegnata nell’alfabetizzazione tecnologica delle fasce di popolazione a rischio di esclusione sociale, e Tam Tam Village, che si occupa dell’integrazione delle comunità di immigrati, promuovono, a partire dal 21 giugno, un corso di alfabetizzazione alla lingua italiana, riservato ai minori stranieri, non accompagnati, provenienti da paesi come Romania, Moldavia, Afghanistan, Marocco, a meglio inserirsi nella società italiana, ed in particolare nella scuola. In Italia, il numero di questi minori non accompagnanti è stimato in oltre 5.500. La sola sede centrale del Centro di pronto intervento minori (Cpim) della Caritas romana, lo scorso anno, ne ha accolti circa 800. Arrivano da soli in Italia, più facilmente dalla Romania (dall’Afghanistan il viaggio può durare anche due anni), non hanno nessun riferimento e non conoscono la lingua. Senza l’aiuto di un mediatore, non sono in grado di raccontare la loro storia. In agguato le maglie dell’illegalità, dello spaccio, della prostituzione. Molti di loro attirati dalla prospettiva di un facile guadagno abbandonano i percorsi di inserimento scolastico e di apprendistato lavorativo.
Con l’aiuto delle nuove tecnologie, i minori stranieri impareranno la lingua italiana, utilizzando materiali multimediali e soprattutto le risorse on line, per impadronirsi dei codici chiave della comunicazione, da utilizzare successivamente anche in autonomia.
Tra gli strumenti proposti il “Vocabolario multilingue multimediale”, realizzato in rete dagli studenti di varie scuole e nazionalità, premiato all’ultima edizione del Global Junior Challenge, strumento “aperto” alla consultazione e all’aggiornamento on line. I ragazzi afghani, in particolare, potranno contribuire alla traduzione di tutte le voci in “lingua farsi”. L’obiettivo finale, attraverso l’alfabetizzazione linguistica e informatica, è quello di una piena padronanza di un “doppio codice” di inclusione sociale: una lingua per comunicare e una competenza linguistica e funzionale per continuare a studiare o a lavorare in Italia.