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Corso di sostegno da 10mila posti, Bussetti conferma: mancano docenti specializzati

Al Miur stanno lavorando ad un bando di accesso per 10 mila posti di specializzazione di sostegno: la conferma, dopo il primo annuncio della scorsa settimana, è giunto dal ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca Marco Bussetti a margine della sua visita a Genova, tenuta il 18 settembre per portare la sua vicinanza alla comunità toccata dal crollo del ponte Morandi.

La carenza di posti è un’esigenza da colmare

“Quello del sostegno – ha dichiarato Bussetti – è un tema che ho a cuore. La carenza di docenti c’è da anni. La conosco bene. L’abbiamo ereditata”.

“Per questo stiamo attivando 10.000 posti per le specializzazioni sul sostegno. Dobbiamo lavorare per specializzare sempre più insegnanti. È l’esigenza maggiore e vogliamo colmarla”, ha sottolineato il ministro.

I numeri dei posti liberi

In effetti, i vuoti di organico di cui parla il titolare del Miur sono enormi: nei prossimi giorni, attraverso gli uffici scolastici e gli istituti verranno date a supplenze annuale, in organico di diritto, più di 10mila cattedre di sostegno.

Inoltre, vi sono circa 50mila posti in deroga, con il rapporto a tempo determinato che scadrà a fine giugno 2019, sui quali non risultano comunque colleghi titolari specializzati.

Il Piano straordinario per Genova

Durante il suo intervento, Bussetti ha anche illustrato il Piano straordinario attivato dal Miur in collaborazione con la Regione Liguria, il Comune e la Città Metropolitana di Genova, per sostenere gli alunni delle scuole di ogni ordine e grado e le loro famiglie e assicurare un regolare avvio dell’anno scolastico.

“Noi dobbiamo amare i bambini e il nostro lavoro e pensare che la nostra è una missione: dobbiamo impegnarci in questo”, ha sottolineato il responsabile del Miur.

Rispondendo ad una domanda sul ponte crollato, Bussetti ha detto: “Seguiremo l’evolversi della situazione che rappresenta l’impegno di un territorio che ha voglia di reagire e sta reagendo con fermezza”.

Alessandro Giuliani

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